* http://actforfreedomnow.blogspot.com/2011/01/conspiracy-cells-of-fire-commando-horst_09.html
traduzione dall’inglese: cenere
COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO – COMMANDO HORST FANTAZZINI – UNA RETE INTERNAZIONALE DI AZIONE E SOLIDARIETA’ – FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE
“La solidarietà è un attacco costante contro il sistema e la società, un atto dove le parole costruite, innocenza, colpevolezza, non servono. In quanto rivoluzionari è nostro compito essere sempre colpevoli nei confronti di questo sistema, sempre pericolosi e orgogliosi delle nostre scelte. Non veniamo perseguitati per le nostre idee, ma perché ci sembra troppo poco non dare a queste una realizzazione pratica nelle azioni.” (Gerasimos Tsakalos membro della cellula prigioniera della Cospirazione)
La solidarietà reale tra coscienze rivoluzionarie e gruppi di compagni è ciò che i padroni temono di più, è l’idea di una prospettiva che fa tremare la terra sotto i piedi della feccia che ci definisce terroristi.
Oggi esprimiamo la nostra assoluta solidarietà ai compagni che in tutto il mondo hanno passato lo schifo della prigione senza chinare il capo, senza inginocchiarsi, senza pentirsi neanche un momento. Domani saremo insieme a loro nella lotta. Questo periodo si adatta alle masse che si presentavano a Cesare dicendo “morituri te salutant”. Comunque mentre la maggioranza della società addormentata guarda lo spettacolo della sua stessa morte, mentale e fisica, ci sono ancora Persone che si ostinano a disobbedire e ribellarsi. È una delle poche volte dove quasi contemporaneamente in molte metropoli europee e non solo, il dissenso viene espresso a Londra, Parigi, Roma e Atene.
Di fronte alle nuove sfide della nostra era con la società che è una struttura carceraria senza limiti e la Fortezza-Europa che predispone la fondazione della nuova classe Europea che emargina e rimuove come non necessari quelli che non vengono armoniosamente assorbiti nella macchina produttiva (minoranze etniche, come a Roma e in Francia, disoccupati, poveri), desideriamo per la nostra insubordinazione andare oltre gli stretti limiti geografici della Grecia al fine di incontrare e di agire insieme ai gruppi di compagni di tutta Europa e del mondo intero in modo da unire i nostri pugni contro i guardiani della nostra vita.
Qualche tempo fa abbiamo diffuso un appello alla solidarietà internazionale per l’imminente processo del 17 Gennaio a carico dei membri e dei compagni della nostra organizzazione così come di altre individualità. In breve tempo azioni e gesti solidali sono arrivati da tutte le aree dell’insubordinazione che rafforza la gioia selvaggia di vivere e ci fa percepire l’aspetto autentico della rivoluzione. In Grecia i compagni del gruppo incendiario “guerrieri della coscienza rivoluzionaria” hanno dato fuoco ad una concessionaria rispondendo alla chiamata solidale per l’imminente processo del 17 Gennaio e hanno passato il testimone ai compagni di Salonicco che hanno dato vita ad una serie continua di attacchi incendiari. Nello stesso tempo i compagni all’estero hanno risposto subito alla chiamata, dalla dichiarazione del gruppo “Células Autónomas de Revolución Inmediata – Praxedis G.Guerrero”, con la collocazione di un ordigno incendiario del FLT-México nella Renault in Messico contro il summit per il cambiamento climatico, con la collocazione di una bomba fumogena a Portland in un bar privato per poliziotti, con l’attacco esplosivo dei compagni argentini contro l’ambasciata greca, le pietre contro la stazione di polizia a Bristol, fino al ben mirato invio di pacchi esplosivi dai fratelli italiani della FAI-Cellula rivoluzionaria Lambros Foundas.
Per tutti questi motivi nel mondo e quelli che abbiamo già menzionato, consideriamo che oggi più che mai è desiderabile, oltre che fattibile, creare insieme una rete internazionale di individualità anarchiche e gruppi di solidarietà.
Noi non vogliamo parlare con la grande ampiezza delle acrobazie teoretiche e delle stime ipotetiche. Qualche anno fa, il 21/12/2003, i compagni della FAI pubblicarono una lettera aperta al movimento anarchico e antiautoritario con la prospettiva di creare una Federazione Anarchica Informale internazionale. Qualche anno dopo, noi come Cospirazione delle Cellule di Fuoco consideriamo che i valori fondamentali della “lettera” continuano ad essere una costante scommessa in vigore e vogliamo con tutta la nostra forza contribuire in questa direzione. Usando quindi le caratteristiche principali del testo dei compagni della FAI noi vogliamo dare la spinta per la proposta di una rete anarchica internazionale.
Ciò che proponiamo è di realizzare una rete internazionale di gruppi di compagni, antiautoritari e caotici, con struttura orizzontale, aperta a chiunque voglia agire, individualmente o collettivamente, senza politicismi in modo da soddisfare il desiderio di vivere qui e ora.
Ognuno con i suoi amici e compagni può creare una cellula autonoma di azione, nella quale la ricerca teoretica coesiste in armonia con la sua corrispondenza applicazione pratica. Attraverso la realizzazione di azioni, a prescindere dal danno materiale (dallo scrivere slogan e danneggiare le banche o negozi di lusso ad attacchi incendiari-esplosivi e esecuzioni dei rappresentanti del sistema) ogni cella con i suoi comunicati parteciperà in aperto dialogo con la rete e anche con la più ampia cerchia radicale. La comunicazione sarà basata sulle rivendicazioni e la diffusione di teorie attraverso gli strumenti della contro-informazione che il movimento anarchico possiede (pubblicazioni,flyers, pagine internet, adesivi, opuscoli, etc.). In questo modo tutte quelle situazioni (presumibilmente riunioni complici negli anfiteatri, gli interventi nelle assemblee, i gossip nei bar) che sono “vulnerabili” al dominio di leader informali o possono essere obiettivo di una spia della polizia o di un traditore che attraverso le sue notizie può far cadere una parte dell’organizzazione o tutta come un castello di carta, saranno abolite.
Attraverso ogni rivendicazione è possibile aprire una tematica da discutere (esempio il problema immigrazione), per organizzare una spedizione di solidarietà (ad esempio per un processo di alcuni compagni) o rendere nota una situazione (ad esempio le condizioni di isolamento nelle prigioni) o anche semplicemente segnalare l’esistenza di focolai di resistenza contro il sistema. Come è stato menzionato in passato dai compagni della FAI “Ogni gruppo o singolo una volta iniziata una campagna di lotta attraverso azione e conseguente comunicato verrà seguito dagli altri gruppi/singoli secondo i propri tempi e modalità”. Le azioni di ogni gruppo saranno seguite dalla loro firma. Soprattutto negli appelli internazionali la tempistica appropriata verrà fornita in maniera tale che i compagni di ogni paese potranno mettere insieme gli elementi necessari per aiutare nella realizzazione della campagna. Non dimentichiamo che la distanza chilometrica sarà coperta, oltre i contatti personali dove e se ritenuti necessari, attraverso i comunicati e i testi di riflessione, che devono essere soprattutto istruttivi e informativi. In questo frangente veloci traduzioni da parte degli stessi gruppi e altri compagni sicuramente aiutano.
Ancora per chiarire le cose nel nostro contributo di una creazione-supporto alla FAI – Rete Internazionale vogliamo ribadire che la nostra proposta, che supporta la campagna delle cellule della FAI, è una proposta di teoria pratica. Stiamo parlando di una rete di azione diretta dove le nostre posizioni e i nostri valori verranno propagandati contemporaneamente e saranno giudicati attraverso le azioni dell’attacco diretto contro il regime. Mettendo nell’asse centrale della Rete – Federazione la solidarietà rivoluzionaria, ci riferiamo a tutte le forme aggressive di azione (manifesti,cortei,slogan,eventi) così come le azioni armate contro le strutture e individui responsabili dell’isolamento dei compagni. Sicuramente la nostra solidarietà non ha alcuna relazione col supporto tecnico-legale. “La società borghese offre sufficienti avvocati, assistenti sociali o preti, perché i rivoluzionari possano occuparsi di altro” (FAI – Lettera aperta al movimento anarchico-antiautoritario).
Infine non dimentichiamo chi è il nostro nemico in questa guerra. Sappiamo che lo stato ufficiale dispiegherà tutte le sue forze contro il nemico interno. Sappiamo inoltre che la maggior parte della società spesso nasconde in sé uno stato informale, più conservatore, più fascista, più inumano che lo stato stesso. Di fatti è sicuro che certe minoranze sociali sono più anarchiche che gli anarchici ufficiali e più rivoluzionarie dei rivoluzionari di professione.
Dichiariamo la nostra guerra con l’autorità di invitare oggi amici e nemici a prendere posto “e noi sappiamo che sarà una minoranza che farà la rivoluzione, quanto bene armata possa essere, ma dall’altro lato, siamo determinati a non mettere da parte la rivoluzione fino a quando tutti saranno pronti”.
Inoltre ci rivolgiamo ancora ai compagni, amici e gruppi in Italia, Argentina, Messico, USA, Inghilterra, Cile, Brasile, Spagna, Germania, Francia, Belgio e ovunque i fuochi di resistenza contribuiscono con le loro mosse in modo che noi trasformeremo il processo del 17 Gennaio per il caso dell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco nella corsa in un attacco contro le strutture del sistema. Perché sappiamo che il processo durerà a lungo, dunque consideriamo questo periodo un periodo belligerante e una buona opportunità per nuovi attacchi.
Allo stesso tempo inviamo i nostri saluti rivoluzionari causando rumore e caos nei campi di concentramento delle metropoli agli ostaggi imprigionati in tutto il mondo.
Gabriel Pombo da Silva, Thomas Meyer Falk in Germania, Marco Camenisch, Luca Bernasconi, Costantino Ragusa, e Silvia Guerini in Svizzera, Jock Palfreeman in Bulgaria, Abraham Lopez, Adrian Magdaleno Gonzales, Braulio Arturo Duran Gonzales in Messico, Marcelo Villarroel, Freddy Fuentevilla e i prigionieri del “caso bombas” in Cile, Jean Marc Rouillan in Francia.
Sappiamo che dietro l’imprigionamento di ognuno dei nostri compagni c’è una scelta chiara che è stata colpita. Per questo consideriamo importante che gli appelli individuali e le spedizioni di solidarietà promosse da ogni singolo caso siano organizzate dai gruppi. È necessario che noi resistiamo alle falsità dei Media che stravolgono i casi dei compagni imprigionati, li isolano e alla fine li nascondono in modo che essi vengano dimenticati. L’unico modo possibile di rompere il muro di silenzio è attraverso le nostre azioni per dare la parola agli ostaggi la cui possibilità di essere “liberi” è stata portata via. Vogliamo sabotare l’isolamento, diffondere i casi di ognuno di loro, i loro pensieri, le loro scelte, le loro lotte. Non si tratta di nomi presi da una guida telefonica, essi sono COMPAGNI e non solo soli. Invitiamo i prigionieri stessi e i gruppi di azione a loro vicini a dare la scintilla per delle nuove ostilità attraverso i loro discorsi e loro azioni. Noi come Cospirazione saremo vicini a loro nella battaglia comune per fermare una volta per tutte lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
“La lotta richiede consistenza, richiede devozione. La lotta per la libertà individuale dovrebbe essere equiparata alla lotta per la libertà collettiva. Ma l’errore che molti fanno è di fraintendere questi concetti, confondendo la consistenza con la noia e (l’auto)disciplina con l’autorità. La lotta comunque non ha bisogno di persone dogmatiche pronte a morire per la “causa” che non vivono combattendo, che non vivono con passione.” ( “Células Autónomas de Revolución Inmediata – Praxedis G.Guerrero”).
COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO – COMMANDO HORST FANTAZZINI
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P.S. Horst Fantazzini è stato un rapinatore di banche che si “politicizzò” in prigione e combatté duramente per la sua libertà e nelle lotte collettive dei prigionieri. Horst è stato un rivoluzionario che ha combattuto il sistema e i suoi guardiani. Ha rapinato banche, ha flirtato con la libertà nelle sue fughe e non ha mai chinato il capo ai suoi aguzzini.
Nel Luglio del 1973 in un tentativo di fuga ha preso in “ostaggio” due secondini e ne ha minacciato un altro puntandolo con la pistola entrata clandestinamente in prigione. Reclamò la sua libertà e i cecchini della polizia gli diedero i proiettili, ferendolo seriamente. Tempo dopo l’indisciplinato Horst provò di nuovo il salto per la libertà, ma cadendo si ferì alle gambe, finendo in una prigione di massima sicurezza. Horst ha scritto e le sue parole sono proiettili contro il sistema. Ha scritto sulla libertà, l’ingiustizia, la lotta, la rivoluzione. Dopo un periodo di semi-libertà (lavorava in un magazzino e tornava in prigione alle 22) è stato arrestato il 19 Dicembre 2001 insieme all’anarchico Carlo Tesseri fuori da una banca, e accusato di tentata rapina. Il 24 Dicembre 2001 è stato trovato morto per cause naturali nei bagni della prigione. Adesso il sistema non può arrestarlo di nuovo.
Perché Horst Fantazzini è vivo nella nostra memoria, nella nostra cospirazione, nella difficile ma bellissima lotta che abbiamo iniziato per riprenderci il lato autentico della vita. Horst è uno di noi.
Onore senza tempo all’anarchico-rapinatore di banche Horst Fantazzini