da Manada Insurrecta
Compagni e compagne,
il nostro compagno Luciano Pitronello (Tortuga) è stato dimesso sabato 20 agosto, dopo più di 2 mesi di ricovero in terapia intensiva presso la clinica INDISA. Adesso, il compagno si trova a casa di sua madre, la stessa che ha preso la gran parte delle decisioni in ambito giudiziario e clinico del Tortu; comunque sia, il suo stato di salute è delicato, si sta recuperando poco alla volta, con esercizi nei muscoli trapiantati nella gamba, mentre è migliorata la visione in un occhio.
La stampa continua a seguire le logiche del potere deformando e nascondendo l’informazione per dividere gli individui in lotta. E’ evidente il ruolo svolto dalla stampa nella società e non ci aspettiamo altro da essa se non la sua totale distruzione, schifosa istituzione che ha sputato il suo ripugnante veleno sui nostri compagni, l’ha fatto col nostro compagno Panky Mauri, aprendo ferite e facendo del dolore un prodotto vendibile nelle loro vetrine, e l’ha fatto col compagno Tortuga, ripetendo all’infinito la scena dell’incidente che quasi gli ha fatto perdere la vita. Ci vedremo per le strade, il nostro odio si farà sentire sulle vostre pusillanimi esistenze.
In questo senso, spezzare con il monopolio dell’informazione è quel che ci proponiamo in questo breve spazio, creare legami solidali, una proposta che riempia questo vuoto, questa capziosa distanza che si crea per nascondere il reale, contro-informare in qualsiasi scenario sociale, reale o virtuale, questo è il grido di guerra che oscura le centinaia di lingue al servizio dell’impero.
D’altra parte, avvicinarci ai fatti, intravedere la possibile rappresaglia dello Stato, la punizione contro chi si scontra col dominio si nasconde come un predatore che attacca la sua preda, col tentativo di inserire il nostro fratello nel denominato “caso bomba” come un ridicolo salvagente per impedire che una barca affondi. Forse è questa la ragione dell’attesa, non lo sappiamo con certezza, di questa situazione di quiete tesa; mentre i servi del capitale vociferano su una imminente formalizzazione delle accuse. La peggiore delle punizioni l’attende: 5 anni di carcere per “collocazione di ordigni esplosivi”, lo sappiamo, e non abbiamo dubbi che se lo Stato fosse/è/sarà lo stesso carnefice nei fatti, esso non esiterebbe nel punire chiunque osi sollevarsi contro “il mondo che i ricchi ed potenti hanno edificato a loro misura”.
Compagni e compagne, questa breve analisi della situazione del compagno Tortuga è un tentativo di chiarire alcuni dubbi in merito al suo divenire, ma anche un gesto di fratellanza tra guerrieri che materializzano le idee amanti della libertà, una complicità con un guerriero del nostro branco caduto nelle mani del nemico. Ci riconosciamo in ogni parola, in ogni azione antiautoritaria, nemici dichiarati del sistema capitalista, di coloro che conformi con l’ordine sociale riproducono logiche del Potere, puntiamo alla distruzione della dominazione recuperando la nostra vita dalle grinfie del capitale, per vivere pienamente ed in libertà. Per questo, nulla di meglio che giungere all’anarchia e noi ci affratelliamo con qualsiasi forma di attacco contro i templi ed i simboli del capitale, le leggi dello Stato, la sua ideologia ed i suoi leader, i possidenti, lo spettacolo e le sue immagini che formano denigranti stereotipi sociali che vogliono costringerci a trangugiare tranquillamente.
Oggi, compagni e compagne, stiamo travalicando le distanze, abbattendo qualsiasi muro, qualsiasi assenza, nessun compagno viene dimenticato. Superiamo i limiti e spezziamo le catene che c’impediscono di volare, correre ed abbracciare i nostri compagni caduti, feriti, attivi, prigionieri ed in fuga. Nulla è terminato, la guerra per la liberazione continua…
-La solidarietà è il cuore della lotta contro il potere-
Manada Insurrecta