Santiago – Comunicato sugli scontri dell’8 aprile all’esterno della Universidad de Cile

* liberaciontotal

Comunicato:

premettiamo che l’azione effettuata dai compagni la sera di venerdì, 8 aprile, presso la facoltà di filosofia della Universidad de Cile -senza l’intenzione di ripetere la stessa merda ciarlatana quasi spettacolare di tutti i comunicati- aveva come mezzo e come fine l’interruzione del transito delle auto e delle immagini proprie del capitalismo super-mercificato, per far conoscere la situazione dei compagni e delle compagne imprigionati/e per la montatura “caso bombas”, cercando allo stesso tempo (cosa che naturalmente s’è verificata) lo scontro con le forze di polizia. Ovviamente, la stampa borghese ha fatto il suo lavoro, disinformando, manipolando e mentendo sugli avvenimenti che adesso, in tutta risposta, ci interessa chiarire.

Smentiamo di esser stati protagonisti di un furto come hanno cercato di dimostrare le telecamere della stampa borghese, in cui attraverso un’immagine ed un commento si può creare qualsiasi realtà ed avere il potere di dichiararla come veritiera. Le immagini mostrate dalle telecamere corrispondono ad una lite con un cittadino, che ha cercato di togliere il cappuccio e di aggredire uno dei compagni presenti durante l’azione, ma in nessun modo si tratta di un furto. Il gruppo che si vede, mentre si slancia contro il soggetto, è solamente accorso in aiuto del compagno che veniva attaccato dal cittadino. Se per caso è stato tolto qualche indumento ciò è dovuto ai momenti concitati ma non ad un furto, visto che nessun compagno è rimasto con qualche indumento del tipo in questione.

Smentiamo anche l’attacco ai mezzi di soccorso, com’è il caso dei pompieri, che sono transitati nel mezzo della barricata e che non sono stati attaccati, perché non erano l’obiettivo del nostro attacco, né in maniera concreta, né simbolica.

Infine, nell’evidente tentativo di delegittimare la nostra azione s’è menzionato che non è stata riscontrata nessuna propaganda, questo con l’intento di farci passare come vandali senza alcuno scopo politico. Ma sono caduti in contraddizione nel menzionare che c’erano degli striscioni che alludevano al “caso bombas” ed allo sciopero della fame dei nostri compagni e compagne accusati per tale montatura, e che vengono continuamente dispiegati mentre si segue il processo.

Nessuna azione è isolata, o carente di appoggio. Per questo noi ci affratelliamo e solidarizziamo con i compagni e le compagne che questa mattina, sullo stesso luogo, hanno ripreso a scontrarsi con la polizia ed a divulgare sulla situazione dei compagni imprigionati.

51 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME E NESSUN ALTRO GIORNO DI CARCERE!

PRIGIONIERI POLITICI IBERI ADESSO!

MORTE ALLO STATO, AL CAPITALE ED ALLE SUE CARCERI!

VIVA L’ANARCHIA!

Link del video della stampa borghese in cui sono stati manipolati i fatti, qui.

 

 

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