Reflexión desde el Centro Penitenciario de Madrid III ( Valdemoro), 29/09/2010.

El régimen económico en las sociedades/ Estados capitalistas, es decir, el “mercado libre” por encima de cualquier aspecto del hecho humano, viene siempre precedido del asesinato, el saqueo y la apropiación de los individuos y la naturaleza que nos da el sustento.

Yo pienso ( siempre lo pienso) que hay condiciones ( para aquellxs de las “condiciones objetivas”) y se les debe parar los pies a estos enfermos de la dominación, es momento de enseñarles una ingrata verdad: que ahora los años se vienen a cobrar su cuota de dolor.

La lucha, el combate, deben ser siempre, aquí y ahora, permanente y constante, con sus altibajos, pero sobretodo con voluntad. Que nadie se llame a engaños, a mayor implicación en la lucha, mayor riesgo de ser “cazadx”, muertx o encarceladx; por eso la vida de cada unx es preciosa, pero si queremos destruir de verdad todo este armazón que nos mata lentamente, habrá, como casi siempre, que armarse de mil razones. Sin armas no hay insurrección, revolución, levantamiento…, en definitiva: LUCHA; ni tan siquiera un débil contra-poder antagónico.

Merece la pena luchar, es imposible convivir con estos parásitos, con sus uniformizaciones, con sus dogmas de cajón de librería, con su depravación obsoleta. No se puede convivir sin ser cómplice con la TORTURA Estatal en convivencia con el crimen financiero, no se puede convivir con sus mercenarios armados. Es imposible convivir con sus cárceles y comisarias, donde el asesinato institucionalizado es práctica sistematizada… pero, sobretodo, hay que aceptar otro hecho verdadero: las castas envilecidas por el goce de sus prerrogativas; jamás cederán el mayor de estos.: el privilegio de dominar. Debemos hacerles ver claramente y sin ambigüedades, que deben cambiar de praxis, y si no quieren entender tendrán que padecer.

Breve comentario

Dice un buen crítico de cine, Mikel Insausti, a raiz de una crítica sobre la película del Director, Agusti Villaronga “Pa Negre”: “ la pa negre es una amarga crónica de supervivencia que descubre dolorosamente que no hay dignidad posible en la derrota”. Aún teniendo su parte de razón dicha afirmación, donde no hay dignidad posible es en la cobardía de aquel o aquella que no lucha. El/la que lucha, y aún en el caso de perder la lucha ( que no la guerra), ha experimentado, sobretodo si su lucha es justa y antiautoritaria, la dignidad de la misma. Aún en la derrota, hay que seguir peleando. Solo la muerte puede poner fin a este proceso.

La dignidad en “la derrota” es la fuerza motriz de lxs guerrerxs. Lxs derrotadxs de hoy pueden ser lxs vencedorxs de mañana…, si no abandonamos la lucha y nos perfeccionamos en la misma.

No hay derrota posible en la lucha por la libertad; esto los tiranos debieron haberlo entendido hace tiempo. Habrá que recordárselo, con ruido, con mucho ruido.

Un abrazo a Mikel Insausti por los buenos momentos que paso leyendo sus críticas cinematográficas.

Fuego al Sistema

( Valdemoro Módulo-4)

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Riflessione dal Centro Penitenciario di Madrid III ( Valdemoro). 29/09/2010

Il regime economico nelle società/Stati capitalisti, cioè il “libero mercato” al di sopra di qualsiasi aspetto dell’essere umano, viene sempre preceduto dall’assassinio, dal saccheggio e dall’appropriazione degli individui e della natura che ci offre in mantenimento.

Io penso (sempre lo penso) che vi siano le condizioni (per quelli delle “condizioni oggettive”) e che bisogna legare i piedi a questi malati della dominazione, in modo far apprendere ad essi una ingrata verità: adesso dovranno pagare la loro quota di dolore.

La lotta, il combattimento, devono esser sempre presenti, qui ed ora, in maniera permanente e costante, con i suoi alti e bassi, ma soprattuto con volontà. Che nessuno si rifugi in inganni. Un maggior coinvolgimento nella lotta, comporta un rischio più grande di essere “cacciati”, ammazzati o arrestati. Per questo la vita di ciascuno di noi è preziosa, ma se vogliamo distruggere sul serio questa struttura che ci ammazza lentamente, come sempre bisognerà armarsi di mille ragioni. Senza armi non ci sono insurrezioni, rivoluzioni, sollevamenti… in definitiva non c’è la LOTTA, nemmeno un debole contro-potere antagonista.

Vale la pena lottare, è impossibile convivere con questi parassiti, con l’uniformità, con i dogmi da librerie antiquate, con l’obsoleta depravazione. Non si può convivere senza esser complici con la TORTURA di Stato connivente con il crimine finanziario, non si può convivere con i suoi mercenari armati. E’ impossibile convivere con carceri e commissariati, in cui l’assassinio istituzionalizzato è una pratica di routine…ma, soprattutto, bisogna accettare un altro fatto veritiero: le caste svilite dal possesso delle loro prerogative non cederanno mai il privilegio di dominare. Dobbiamo mostrare nettamente e senza ambiguità che devono cambiare prassi e se non vorranno capire dovranno patire.

Breve commento

Dice un buon critico cinematografico, Mikel Insausti, in merito ad una critica al film “Pa Negre”del regista Agusti Villaronga: “Pa negre è una cronaca amara di sopravvivenza che scopre dolorosamente che non c’è dignità possibile nella sconfitta”. Anche se tale affermazione ha una sua parte di ragione, bisogna aggiungere che non c’è dignità possibile nella codardia di colui che non lotta. Chi lotta, anche se perde la lotta (non la guerra), ne ha sperimentato, specie se la sua lotta è giusta ed antiautoritaria, la dignità. Solo la morte può porre fine a questo processo.

La dignità nella “sconfitta” è la forza motrice dei guerrieri. Gli sconfitti di oggi possono essere i vincitori di domani… , se non abbandoniamo la lotta e ci perfezioniamo nella stessa.

Non c’è sconfitta possibile nella lotta per la libertà, questo i tiranni lo hanno capito da tempo. Bisogna ricordarglielo con rumore, molto rumore.

Un abbraccio a Mikel Insausti per i buono momenti che trascorro leggendo le sue critiche cinematografiche.

Fuego al Sistema

( Valdemoro Módulo-4)

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