Per ora abbiamo solo notizie dalla stampa di regime, quindi non siamo ancora in grado di fornire con certezza una informazione dettagliata sulla razzia repressiva che ha colpito il movimento anarchico d’azione boliviano.
I fatti: il 29 maggio, pochi giorni dopo l’attentato esplosivo ai danni di un bancomat collocato su una parete dello Stato Maggiore boliviano, le forze speciali hanno proceduto a perquisizioni domiciliari ed arresti. Qui le fonti discordano: i giornali di regime parlano di 4 arrestati (3 uomini e 1 donna), fonti solidali con i movimenti indigenisti parlano invece di 10 indagati, 8 dei quali arrestati.
Ieri, 30 maggio, 3 dei 4 anarchici arrestati sono stati mostrati alla stampa (omettiamo di riprodurre le foto dei compas) assieme al “bottino” frutto delle perquisizioni: si vedono maschere, bandiere anarchiche, materiale cartaceo, una pistola ed altro.
Alla conferenza stampa era presente il ministro di governo, Romero, il quale ha affermato che i “3 uomini e 1 donna fanno parte di un gruppo anarchico che ha contatti con il Cile” e che “sostanzialmente le loro configurano delle azioni terroriste che rispondono ad una struttura organizzata che ha legami internazionali”. Secondo questa fonte governativa, il gruppo sarebbe stato identificato attraverso filmati da videocamere installate nei bancomat e dalle rivendicazioni su internet.
Ripetiamo che questa è la versione del regime, attendiamo comunicati da parte di compagni affini e soprattutto di avere notizie da e sui compagni arrestati.
Ad essi, il nostro abbraccio solidale!
Culmine, 31 maggio 2012
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segue, articolo dalla stampa boliviana:
Detienen a cuatro personas responsables de los ataque en cajeros automáticos
El Ministro de Gobierno y la Fuerza Especial de Lucha Contra el Crimen (FELCC) presentaron esta mañana a cuatro personas acusadas de poner explosivos en instituciones financieras y en cajeros automáticos en La Paz y Santa Cruz.
Según el Ministro de Gobierno, Carlos Romero, los cuatro detenidos, tres varones y una mujer, forman parte de un grupo anarquista que mantienen vínculos con el país vecino de Chile.
“Básicamente configuran acciones terroristas que responden a una estructura organizada que tiene nexos internacionales”, afirmó Romero.
La autoridad explicó que el grupo fue identificado mediante cámaras filmadoras instaladas en los cajeros, asimismo, porque los implicados reivindicaban sus acciones en internet.
La madrugada del 24 de mayo un artefacto explosivo detonó en un cajero automático empotrado en uno de los muros laterales del Estado Mayor de las Fuerzas Armadas. Un día antes una explosión similar se perpetró en puertas de la importadora Imcruz.
El grupo también hizo públicos sus comunicados para recordar al joven chileno anarquista Mauricio Morales, quien murió en mayo de 2009 en Santiago por la explosión de una bomba que cargaba en una mochila, cuando transitaba en bicicleta cerca de un cuartel de carabineros.