por Célula Ilegal Daniel Riquelme Ruiz FAI/FRI
Comunicado:
Estamos en guerra, no reclamamos ni pedimos, simplemente atacamos. ¿Cuánto más podríamos lamentarnos sin ocupar nuestras propias manos, siendo sólo objetos que reciben obligaciones y derechos sin parir desde nuestras propias entrañas la fuerza para desenvolvernos libremente y tomar la vida en nuestras manos? Unx se define por lo que hace, y por eso el terreno del vivir está cruzado por la delgada línea del hacer o no hacer. Nosotrxs tomamos posición en la cancha del hecho, de la acción, de la revuelta. Nuestro acto es una propaganda de aquello, de nuestra vida libre.
No pretendemos ser arrogantes, todxs saben que no hemos inventado la pólvora ni que somos los primeros en utilizarla, varixs ya lo han hecho y otrxs también lo harán. Con todxs ellxs nos hermana la voluntad y la disposición a enfrentar la realidad, que con diferencias más o matices menos, es lo que nos une indivisiblemente. Somos parte de un espectro amplio y difuso, que se muestra en múltiples formas y del que no conocemos ni sus límites ni a las caras de quienes le dan vida, sólo sabemos de sus actos y de las ideas que levantan.
Sabemos también que el Poder no perdona a las prácticas e ideas de libertad y que permanentemente va acrecentando su experiencia en control, persecución, encarcelamiento o asesinato sobre nuestrxs hermanxs. Es por eso que nuestros actos son una expresión solidaria, de fuerza, de energía, de memoria. No lxs olvidamos, a ningunx, aunque a veces no alcancen las palabras para traerlxs a todxs, pero aquí estamos, saludando a lxs presxs del mundo a causa de sus actos libertarios e ilegales.
Con estas palabras revindicamos la detonación de un artefacto explosivo alrededor de la 1 a.m. del viernes 11 de mayo en la sucursal del Banco Itaú del centro de Concepción. Nuestra bomba estaba compuesta de un extintor para incendios de un kilogramo de capacidad relleno hasta los tres cuartos con pólvora negra de fabricación casera, su activación fue provocada por la explosión de una pequeña ampolleta de 3,8 voltios que estaba en su interior y activada por un sistema de temporización mecánica a base de un reloj despertador al que adosamos dos pilas y un interruptor para nuestra mayor seguridad. Tomamos todos los resguardos posibles para no herir a ningún transeúnte, incluso colocamos en ventanal de ingreso al banco un cartel que decía con letras grandes y claras “CIUDADO BOMBA”.
Bombardear una sucursal bancaria de capitales brasileños es un mensaje claro de solidaridad y recuerdo a Mauricio Hernández Norambuena, preso en Brasil hace más de 10 años y sobre quién han pesado los más extremos sistemas de aislamiento y encierro. Dejamos en claro además que no somos marxistas ni rodriguistas, no hay idea y menos ideología que nos una ellos, tan sólo hacemos agitación sobre la situación que vive dicha persona, que en diferentes países y a veces en similares circunstancias también viven nuestrxs hermanxs.
Muchos lo han dicho, y nosotrxs seguimos reafirmándolo, no somos una organización jerárquica ni formal, menos aún una Asociación Terrorista. Somos Anarquistas con voluntad de ataque que se hermanan a los que luchan contra la autoridad y la dominación donde quiera que sea. No respondemos a ningún interés que esté por sobre el nuestro. Somos informales y nuestra acción es difusa, aparece cuando menos se lo esperan, porque siempre hemos estado ahí, frente a ustedes. Y volveremos a estar, quizá no nosotros, quizá otros que descubran que los materiales están al alcance de cualquiera y que el único ingrediente que falta es la voluntad.
En esta brumosa noche de mayo estuvo presente el compañero Mauricio Morales Duarte, en nuestras manos y en el estruendo que recorrió las calles de Concepción.
¡Fuerza Tortuga!
POR LA LIBERACIÓN TOTAL
Célula Ilegal Daniel Riquelme Ruiz.
FEDERACIÓN ANARQUISTA INFORMAL / FRENTE REVOLUCIONARIO INTERNACIONAL
* * * * *
Cile – Rivendicazione dell’attacco esplosivo contro il Banco Itau a Concepcion
Comunicato della Célula Ilegal Daniel Riquelme Ruiz FAI/FRI
Stiamo in guerra, non reclamiamo né chiediamo, attacchiamo solamente. Per quanto potremmo lamentarci senza darci da fare con le nostre mani, essendo solo degli oggetti che ricevono diritti e doveri senza far scaturire dalle nostre viscere la forza per svilupparci liberamente e per prendere la vita nelle nostre mani? Uno si definisce per quel che fa, e per questo il terreno del vivere s’incrocia con la delicata linea del fare o non fare. Noi prendiamo posizione nel campo del fatto, dell’azione, della rivolta. Il nostro gesto è una propaganda di tutto ciò, della nostra vita libera.
Non abbiamo la pretesa di essere arroganti, tutti sanno che non abbiamo inventato la polvere nera né che siamo i primi ad utilizzarla. In diversi l’hanno fatto ed altri ancora lo faranno. Con tutti costoro ci affratella la volontà e la disposizione ad affrontare la realtà, che con differenti sfumature è ciò che indissolubilmente ci unisce. Facciamo parte di uno spettro ampio e variegato, che si mostra in forme molteplici e del quale non conosciamo limiti e volti di quelli che gli danno vita, ne conosciamo solo le azioni e le idee che portano avanti.
Sappiamo anche che il Potere non perdona le pratiche e le idee di libertà e che permanentemente accresce la sua esperienza nel controllo, persecuzione, detenzione o assassinio dei nostri fratelli. E’ per questo che le nostre azioni sono un’espressione solidale, di forza, di energia, di memoria. Non li dimentichiamo, non dimentichiamo nessuno, anche se a volte non bastano le parole per inserirli tutti qui. Ma noi siamo qui, inviando il nostro saluto ai prigionieri del mondo per le loro azioni libertarie e illegali.
Con queste parole rivendichiamo la detonazione di un ordigno esplosivo verso l’una di notte di venerdì 11 maggio, presso la filiale del Banco Itaú, in pieno centro di Concepción. La nostra bomba era composta di un estintore da un chilo riempito per ¾ di polvere nera di fabbricazione artigianale. L’attivazione è stata provocata dall’esplosione di un piccola lampadina di 3,8 volt collocata al suo interno ed attivata a sua volta da un timer meccanico composto da una sveglia alla quale abbiamo appoggiato due pile ed un interruttore per una nostra maggior sicurezza. Abbiamo preso tutte le preoccupazioni possibili per non ferire nessun passante, abbiamo persino collocato sulla vetrata all’ingresso della banca un cartello che a grandi e chiare lettere diceva “ATTENZIONE BOMBA”.
Bombardare una filiale bancaria di proprietà brasiliana è un chiaro messaggio di solidarietà e di ricordo per Mauricio Hernández Norambuena, prigioniero in Brasile da più di 10 anni e sul quale sono stati messi in atto i più estremi sistemi d’isolamento e di reclusione. Vogliamo tuttavia segnalare che non siamo marxisti né rodriguisti (Mauricio è un militante del FPMR – ndt). Non ci sono idee ed ideologie che ci uniscono ad essi, abbiamo fatto quest’azione solo per la grave situazione che vive questa persona, così come in paesi diversi ed a volte in circostanze simili la stanno vivendo anche i nostri fratelli.
L’hanno detto in tanti e noi continueremo a riaffermarlo, non siamo un’organizzazione gerarchica né formale, ancor meno una Associazione Terrorista. Siamo Anarchici con volontà d’attacco che si affratellano a quelli che lottano contro l’autorità e la dominazione in qualunque luogo accada. Non rispondiamo ad altro interesse che non sia il nostro. Siamo informali e la nostra azione è diffusa, compare quando meno ve l’aspettate, perché siamo sempre stati lì, di fronte a voi. E torneremo a starci, forse non noi, magari altri scopriranno che i materiali sono alla portata di chiunque e che l’unico ingrediente che manca è la volontà.
In questa nebbiosa notte di maggio è stato presente il compagno Mauricio Morales Duarte, con le nostre mani e nel boato che s’è fatto sentire per le strade di Concepción.
Forza Tortuga!
PER LA LIBERAZIONE TOTALE
Célula Ilegal Daniel Riquelme Ruiz.
FEDERACIÓN ANARQUISTA INFORMAL / FRENTE REVOLUCIONARIO INTERNACIONAL