– abbiamo fatto pervenire un pacco con carica incendiaria agli uffici di Greenpeace Messico – breve comunicato delle Its, dicembre 2011
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Dall’ultimo comunicato pubblico delle Its (21 settembre dell’anno in corso – Cuarto y último comunicado público ) sono accadute molte cose, abbiamo continuato con gli attentati che ci caratterizzano, ma all’interno di questo breve testo non li rivendicheremo ancora (eccetto uno). La finalità di sederci per scrivere questo comunicato, tornando ad apporre le nostre dita su una nuova macchina, è quella di smentire tutta questa mediocre informazione e discredito, generati da una minoranza di nuclei sinistrorsi.
E’ un dato di fatto che le Its siano estranee a tutto quel che accade nel mondo virtuale, ossia non dipendiamo da quel che succede all’interno dell’amplio spettro sia degli anarchici d’azione che di quelli che difendono l’anarchismo passivo. Ciò nonostante, da un po’ di tempo questa informazione è giunta anche a noi.
Abbiamo saputo che si sta creando una confusione sulle nostre idee ed azioni all’interno di quei circoli. Ci accusano di essere una montatura dello “stato repressore” (parola che tanto piace menzionare ai nefasti sinistrorsi), dicono che siamo opera di una machiavellica forza maligna sopranaturale che controlla le menti del mondo intero, mettono in discussione le nostre parole critiche contro tutti i valori del sistema perché ad essi non piace che la Ragione faccia vedere la Verità.
Per iniziare, all’ascoltare tante barbarità avevamo deciso di restare in silenzio, ma vedendo che la caciara si stava ingigantendo abbiamo deciso di scrivere queste righe.
Le Its possono essere tutto quel che hanno detto in reiterate occasioni “importanti” (e non tanto “importanti”) membri della società tecno-industriale, ma mai complici del Sistema di Dominazione.
Rifiutiamo categoricamente tutte quelle etichette che ci hanno affibbiato. Non siamo “eco-anarchici” o “anarco-ecologisti”, questo l’abbiamo messo in chiaro molto bene nel nostro comunicato del 21 settembre, se qualcuno non l’ha capito che torni a leggerlo e così comprenderà.
Logico, di fronte ad un discorso e a delle azioni come le nostre, ci dovevano essere delle reazioni da ogni parte e sembra che l’ala “indignata” dell’anarchismo abbia risposto in una maniera non molto intelligente. Siamo contro tutti i valori che essi predicano a destra e manca, siamo contrari a diversi concetti che essi considerano sacrileghi, siamo contrari alle loro strategie perché tutto ciò che essi difendono ha le sue basi nel sistema. Folli che non manovrano la barca e che presto affonderà, irrimediabilmente. Per questo trovano qualcosa (o molte cose) di “strano” nelle Its, sono come dei civilizzati all’interno di un bosco con vegetazione silvestre mentre leggono i nostri comunicati, e non sanno dove andare. Confusi sinistrorsi che forse un giorno capirete e resterete paralizzati nelle sabbie mobili, in attesa che le condizioni del vostro ambiente vi consumino. Ma, a dire il vero, voi non ci interessate affatto.
Le Its hanno visto ed analizzato che i sinistrorsi sono una minaccia reale, che solo cercano di riformare il sistema e creano alternative per “lottare” contro di esso, ma (anche se non se ne rendono conto) sono inutili, perché così facendo lo nutrono. La guerra contro gli accademici ed i tecnologi è già stata dichiarata (e la cosa è più che evidente), ma anche la guerra contro il sinistrume. Per questo abbiamo fatto pervenire un pacco con una carica incendiaria agli uffici di Greenpeace Messico (quello che è arrivato [secondo le autorità] il 25 novembre di quest’anno).
Il pacco è stato inviato all’attivista Alejandro Olivera che si ostina nel realizzare delle ipocrite campagne a “favore” dell’ambiente per guadagnare notorietà pubblica. I suoi bisogni psicologici fanno del suo attivismo una schifosa attività sostitutiva che copre dei bisogni artificiali come l’auto-realizzazione che agisce come “dovere morale” di star facendo quel che è “corretto” di fronte alla circostanza della devastazione che gli ecosistemi stanno subendo.
Certo, di questo Olivera non si renderà conto (visto che il suo raziocinio non va oltre), non si renderà conto che Greenpeace è una delle tante organizzazioni altamente riformiste, che solo vogliono cambiare le leggi per altre per poter giungere in maniera illusoria ad un presunto riscatto della Terra. Ma così facendo la minaccia, il cambiamento degli aspetti economici, politici, sociali e culturali faranno sì che il sistema continuerà il suo corso (su questo punto non diremmo altro, sarà a suo tempo quando scriveremo un qualche lungo comunicato che contempli tutte le spiegazioni razionali a tali attacchi).
Dinanzi a questo tipo di organizzazioni sinistrorse, noi rispondiamo con attentati diretti. Tutti coloro che cercano un mondo “più giusto”, “più umano” e “più verde” sono nella nostra lista, con le Its sono finite le considerazioni, è finito il sapere cosa diranno, non abbiamo la pretesa di essere gli “attivisti benintenzionati” con un’immagine moderata e buonista, siamo un gruppo di ecologisti radicali, antiindustriali di taglio terrorista (per la società ed i suoi difensori). Passando al punto centrale, le Its lottano per la fiera difesa della Natura Selvaggia (inclusa quella umana), che non si negozia. Per essa si agisce con i mezzi necessari, senza compassione ed accettando la responsabilità del gesto. I nostri istinti ce lo indicano, in quanto (come detto in precedenza) siamo a favore della violenza naturale e contro la distruttività civilizzata.
Siete avvisati tutti voi sinistrorsi (e con questo termine ci riferiamo sia a quelli di sinistra che di destra). Le Its non esiteranno ad attentare contro l’integrità fisica di alcuni tra voi, siete i nostri nemici e quindi le nostre minacce si materializzeranno in pallottole e dinamite.
Detto questo, dichiariamo che non faremo altre menzioni agli attacchi degli eunuchi sinistrorsi, per ora. Non vi meritate alcuna considerazione, perché questi mediocri (con grandi carenze di attenzione) fanno persino l’impossibile (giungendo ad estremi ridicoli) per guadagnare notorietà all’interno di qualche movimento (fatto completamente patetico), come si suol dire: il pesce muore dalla sua stessa bocca.
Per i denigranti mitomani sinistrorsi che cercano di distruggere il nostro discorso ed i nostri attacchi con falsi argomenti non basati sulla Ragione ma sulla speculazione, sull’irrazionalità e l’animismo, non aspettatevi che fermiamo i nostri attacchi, non aspettatevi un dialogo con le Its, non aspettatevi risposte alle vostre eventuali domande, dalle Its aspettatevi solo il peggio…
Individualidades tendiendo a lo salvaje
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Mexico: Brief communique from Individualists Tending toward the Wild
– we have sent a package with an incendiary cargo to the offices of Greenpeace Mexico –
brief communique from ITS, December 2011
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Since the last public communique from ITS (21 September 2011) many things have happened, we have continued with the attacks that characterize us, but within this short text we will not claim responsibility for them (only one). Since the purpose of sitting down to write this and placing our fingers on a machine again is to deny all the mediocre information and disqualification that is emerging from a minority of leftist cells.
While it is certain that ITS is alien to everything that happens in the virtual world, that is, we are not aware of what happens in the full spectrum from anarchists of action to those who defend passive anarchism, the case is simply that some time ago this information has come to us.
We have heard of a commotion that is forming with respect to our ideas and actions within those circles; they accuse us of being a fabrication of the “repressive state” (phrase that the wretched leftists so love to mention), they say that we are the work of a Machiavellian supernatural evil force that controls the minds of the entire world, they call into question our critical words against all the system’s values because they do not appreciate that someone who has Reason to make them see the Truth.
To begin with, on hearing so many atrocities we decided to remain silence, but seeing that the racket continues we decided to write these lines.
ITS may be everything that “important” (and not so “important”) members of the techno-industrial society have repeatedly said we are, but never accomplices of the System of Domination.
We categorically reject all those labels that they have put on us, we are not “eco-anarchists” or “anarcho-environmentalists” as we have made quite clear in our September 21st communique, if anyone has not understood it, they may read it again.
It is logical that before a discourse and actions like ours there must be reactions from all parties and it seems that the “indignant” wing of anarchism has responded, although not very intelligently. We are against the values that they preach left and right, we are against various concepts that they consider sacred, we are against their strategies because everything that they defend is deposited in the system. Idiots who do not tack the ship and will soon sink, irremediably. Thus they find something (or a lot) “strange” about ITS, they find themselves to be like civilized people within a forest of sylvan vegetation when they read our communiques, they do not know where they are. Confused leftists who perhaps some day will learn or else will remain stopped in the quicksand, immobile and passive, waiting for their environmental conditions to consume them. But that in reality does not concern us in the least.
ITS has seen an analyzed that the leftists are a real threat who only seek to reform the system and create alternatives in order to “fight” against it, but (although they don’t realize it) they are useless, since this only feeds it. The war against academics and technologists is declared (that is more than clear and we have shown it) but also the war against leftism, thus we have sent a package with incendiary cargo to the offices of Greenpeace Mexico (which arrived [according to the authorities] on 25 November of this year).
The package was sent to the activist Alejandro Olivera, who insists on carrying out hypocritical campaigns in “favor” of the environment in order to gain public notoriety, his psychological necessities make his activism a pathetic surrogate activity that sugarcoats artificial necessities like self-realization that he acts like it is his “moral duty” to do the “right thing” in the face of the devastation that ecosystems are undergoing.
Surely Olivera will not realize this (since his reasoning does not allow for more) because of this action, he will not realize that Greenpeace is one of so many highly reformist organizations, that they only want to change the laws for other ones in order to illusorily achieve a supposed rescue of the Earth, and here comes the threat–the change of economic, political, social and cultural aspects so that the system continues on its path. (On this point we will not say more, it will have its time when we write a long communique that brings all the rational explanations to such attacks.)
Before this kind of leftist organization we respond with direct attempts, all those who seek a world that is “more just,” “more humane” and “more green” are on our list, ITS have finished with consideration, have fininished with what they will say, we do not pretend to be “well-intentioned activists” with a moderate and good image, we are a group of radical environmentalists, anti-industrialists of a terrorist stripe (towards society and its defenders).
ITS shows its true face, we go to the central point, the fierce defense of Wild Nature (including human); we do not negotiate, we carry out our task with the necessary materials, without compassion and accepting the responsibility of the act. Our instincts make us do it, since (as we have said before) we are in favor of natural violence against civilized destruction.
All leftists be warned (and by leftists we refer as much to those of the left as to those of the right): ITS does not hesitate to make an attempt on the physical integrity of any one of you, you are our enemies and thus our threats will materialize in bullets and dynamite.
With this said, we declare that we will not make further mention about the attacks of the leftist eunichs for the moment; they do not merit any consideration, since these mediocre people (with much lack of attention) act toward the impossible (and go to ridiculous extremes) in order to gain notoriety within some movement (a completely pathetic deed); as they say: the fish dies by its own mouth.*
To the humiliating leftist mythomaniacs who seek to destroy our discourse and attacks with false arguments founded not in Reason but instead in speculation, irrationality and animism, do not expect our attacks to stop, do not expect dialogue with ITS, do not expect any answer to questions you may have; from ITS, only expect the worst…
Individualidades tendiendo a lo salvaje
(Individualists tending toward the wild)
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* An expression referring to the way in which things that one said carelessly can return with a vengeance. It seems (it’s not quite clear) that the expression’s sensibility is that humans live in and by words in the way that fish live in and by water, and so do we also die by them.
– translation: war on society
Segundo juicio del “caso Halandri”. Día primero. (Grecia)
Un pequeño resumen.
Día primero, 14 de diciembre
La sesión duró muy poco puesto que el abogado de defensa Frangiskos Ragousis, que representa a los hermanos Giorgos y Mihalis Nikolopoulos y al Christos Tsakalos, pidió suspenderla por sus razones de salud. Se trata del mismo abogado que, elegido por los presos, tomó parte en las negociaciones con las autoridades durante la fracasada fuga de los miembros de Conspiración el lunes, 12 de diciembre.
El cuarto acusado, Damianos Bolano, fue trasladado a Koridallos el día anterior por la tarde y por esto, no teniendo el tiempo para encontrar un/a abogado/a, apareció solo. Los jueces le asignaron dos abogados de oficio, los cuales siendo gusanos descarados, lo aceptaron. Jueces preguntaron a Damianos si les va a aceptar, él ni se molestó de responderlos. Ni siquiera según su propia lógica, la lógica del Dominio, serán preparados para “representar y defender a su cliente”, ya que los expedientes del caso (las cuales como abogados deberían de conocer) forman un enorme bulto y tendrán sólo 6 días para leerlos…
Sin embargo, los compañeros utilizaron su presencia en los juzgados para hacer unas declaraciones políticas. Para empezar leyeron el comunicado de la FAI italiana-”Célula Libertad a Eat y Billy” que reivindica el envío de paquete-bomba al Ackermann, jefe del Deutsche Bank (Banco Alemán). Luego, declararon que “se trata de un juicio político o, mejor decir, de un tribunal militar en que serán juzgados anarquistas guerrilleros urbanos”. Dijeron , entre otras : “ A nosotros mismos no nos percibimos como unos acusados sino como orgullosos miembros de la organización revolucionaria CCF. Para nosotros los acusados son los jueces y fiscales y lo haremos destacar durante este juicio. No reconocemos al procedimiento judicial ni a los fiscales como capaces de juzgarnos, pero desde aquí dentro subvertiremos los términos con cuales este juicio se lleva a cabo para convertirlo en un paso de dar a conocer nuestras convicciones políticas.” Mihalis dijo : “ Nosotros somos guerrilleros urbanos, vosotros sois “almacenistas de almas”, sois almacenes mismos, los que tras vuestros tribunales especiales intentáis de reprimir la acción revolucionaria”, dado que en Grecia utilizamos frecuentemente el término “almacén de almas” para referirnos a los cárceles y sus condiciones. Añadió: “Que saben ustedes, los inquisidores de la moderna mafia judicial, que tenemos guerra. Combatiremos contra ustedes. Hemos aprendido como luchar contra el Estado”. Christos Tsakalos aclaró :” A las preguntas formales al estilo “¿Cómo se llamen usted ?” o sobre mi fecha de nacimiento no voy a responder. Soy miembro de CCF, soy anarquista y guerrillero urbano. Los cargos que nos han adjudicado para nosotros constituyen un honor. Lo que vamos a demostrar desde aquí, desde ese tribunal militar que ustedes han montado, es que verdaderos culpables son ustedes. Nosotros seguiremos nuestra acción, entonces mejor que se callan ustedes y no nos hacen preguntas”.
Además, señalaron que durante las siguientes audiencias harán una referencia y responderán a la cuestión de fichaje de lxs solidarixs que asisten al juicio y a la falta de grabación audio de los procedimientos. Recordamos que se trata de la llamada “medidas de seguridad” impuesta por la policía y de la supuesta “falta de dinero” del Ministerio de la Justicia. En el primer juicio del caso Halandri, que duró desde enero hasta julio de 2011, fueron esos dos “detalles” que, entre otros, causaron la ausencia de la mitad de lxs acusadxs del juicio…
En general, el clima fue muy cargado. Ya al inicio Giorgos Nikolopoulos dijo “ Somos vuestros solemnes enemigos”, todos los acusados trataron a los jueces con un desprecio visible, etc. Por ejemplo cuando el juez recordó, de manera formal, al Damianos que “usted tiene derecho a ser representado por abogado de defensa”, éste le cortó diciendo “Tú, ¿por qué hablas? Ya lo sé y tú no me darás clases de derecho.”
En la sala judicial de los cárceles de Koridallos hubo algunxs 20 amigxs y solidarixs, otro tanto de lxs testigxs de acusación y periodistas, sin olvidar de la presencia obligatoria de unos 30 “muebles humanos” de secretas. Afuera antidisturbios y la Unidad Antiterrorista.
Juicio seguirá el 20 de diciembre.
El día anterior, Asamblea de Solidaridad organizó en la Politécnica de Atenas una charla solidaria a la viste del juicio.
Cartel está aquí:
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1362512
Por suerte los compañeros que el lunes 12 de diciembre intentaron fugarse pudieron llamar desde Koridallos. Tenemos que señalar que esta práctica, pues organizar una charla interactiva en que lxs presxs llaman por teléfono a la hora acordada anteriormente y por un sistema de altavoces se puede hablar con ellos y hacer preguntas, se hace en Grecia bastante veces. La palabra tomaron Mihalis Nikolopoulos y Christos Tsakalos. Dados los acontecimientos del lunes, hablaron principalmente sobre su intento de fuga y la toma de rehenes, sin pero entrar en grandes detalles. Confirmaron que en el intento tomaron parte también dos otros miembros de CCF, Giorgos Nikolopoulos y Giorgos Polydoros, pero también Theofilos Mavropoulos. Refiriéndose a la cuestión de su colaboración con el “bandido” Panagiotis Vlastos dijeron simplemente “Él quería salir, nosotros también. Eso es.”
Despidiéndose Christos dijo :” Hasta la próxima..¡ fuga!”
A continuación llamó la compañera Olga Ikonomidou desde cárcel de mujeres Eleonas cerca de Thiva (Tebes). Habló sobre los siguientes procesamientos penales y juicios que espera la Conspiración, un poco sobre las condiciones en la cárcel de mujeres, etc. Dijo, entre otras, que “la presencia de lxs compañerxs solidarixs en los juzgados sí que es importante pero algún cartel pegado por las calles, algún incendio…¡esas son cosas que nos dan fuerza!”
En la charla estaba presente también un familiar de presa anarquista Stella Adoniou, uno que estaba entre lxs que fuerxn atrapadxs en la sala de visitas durante 5 horas que duró la toma de rehenes. Habló sobre la solidaridad y compresión hacia el intento de fuga de los presos, mostradas por 25 familiares que estaban allí y sobre el abuso e intimidación policial que sufrieron al salir.
Mientras, las noticias esos días fueran llenas de artículos sobre “cooperación entre terroristas y criminales”, “los anarquistas armados con cuchillos se burlan de las anticuadas medidas de seguridad en las cárceles” y como siempre en estos casos no faltaron referencias a un “héroe que salvó la situación”. Se trata de un carcelero que “a pesar del pánico logró tocar el botón de seguridad así cerrando la puerta de la sala de visitas, la última puerta que guardaba presos de su libertad”. Las autoridades investigan como el pistola y los 3 cuchillos de cocina (además un cuchillo ,un destornillador improvisados y teléfonos móviles) llegaron a los manos de presos. El foto de los “instrumentos de fuga” está aquí :
http://www.tovima.gr/society/article/?aid=434852