# cenere
I membri di Lotta Rivoluzionaria saranno rilasciati con misure restrittive giorno 11 ottobre.
Il loro rilascio è stato deciso a patto che firmino presso una locale stazione di polizia ogni cinque giorni, mentre non potranno uscire dalla prefettura di Atene.
Fuori l’aula c’era un grande interesse, durante il primo incontro del tribunale speciale del terrore che ha iniziato a processare il caso di Lotta Rivoluzionaria nella prigione di Korydallos.
Lo scenario fuori la prigione femminile di Korydallos sembrava qualcosa di surreale. Dozzine di persone aspettavano il proprio turno per entrare in aula, dove presto si sarebbe svolto un importante processo politico, mentre qualche dozzina di metri più in là, esattamente fuori il cancello della prigione maschile, c’erano delle guardie riunite che cantavano e con uno striscione. Per un momento abbiamo pensato fosse una dimostrazione solidale!
Le misure poliziesche prese sono state anche più dure rispetto al processo della 17 Novembre, soprattutto per il dispiegamento di poliziotti (mascherati e non) armati nell’area fuori il tribunale.
Con l’inizio del processo da parte del presidente del tribunale del terrore Nikolaos Davros, gli accusati hanno annunciato i rispettivi avvocati difensivi che sono : per Nikos Maziotis e Pola Roupa, Spiros Fitrakis e Dafni Vagianou. Per Kostas Gournas, Maria Beraha e Vaggelis Stathopoulos, Marina Daliani e Dafni Vagianou. Per Christoforos Kortesis Giannis Rahiotis e Paraskeui Giannakopoulou. Per Sarantos Nikitopoulos, Spiros Fitrakis, Anny Paparrousou e Dimitris Katsaris. Per Kostas Katsenos, Panagiotis Roumeliotis, Harris Ladis e Frederikos Bergamos.
Poco dopo, Spiros Fitrakis ha dichiarato a nome di tutti gli avvocati difensivi, la loro partecipazione allo sciopero annunciato dall’assemblea nazionale dell’associazione degli avvocati, e che erano in aula solo per i loro colleghi che stavano difendendo Kostas Katsenos, che era stato accusato e consegnato qualche giorno prima dell’inizio del processo, i quali chiedevano un’interruzione per studiare il caso. Ha dichiarato inoltre, che tutti gli accusati desiderano che il processo sia aperto ad ogni tipo di media e ha chiesto alla corte di permettere alle truppe televisive di entrare in aula, affinché gli accusati possano rilasciare dichiarazioni politiche, e presentare le proprie opinioni politiche. Pola Roupa ha chiarificato al presidente di corte, che aveva risposto che le telecamere non potevano entrare in aula, che a loro non interessavano le telecamere dentro l’aula, ma la possibilità di fare dichiarazioni a tutti i media, fuori dallo svolgimento in aula. Dopo questo dialogo con P. Roupa, il presidente ha detto agli accusati che “sarete facilitati, ma non abusatene”!
P. Roumeliotis e H. Ladis hanno chiesto una sospensione di 30 giorni (termine massimo concesso dalla legge) in modo da poter studiare il corposo caso, che contiene 50-55 accuse, visto che gli avvocati di Katsenos sono stati nominati giusto qualche giorno fa e non conoscono il caso. Il procuratore Antonios Liogas ha proposto un’interruzione di 15 giorni, tempo considerato sufficiente, visto che “le prove sono specifiche”! Ovviamente, ha pensato che gli avvocati debbano concordare a priori con la sua opinione riguardo le “prove” e non studiare il caso, come invece devono.
Riguardo alla richiesta delle dichiarazioni degli accusati ai media, ha detto che non ha obiezioni sul fatto che rilascino interviste, ma questa non è una faccenda della corte. Dopo il presidente ha letto i nomi dei testimoni dell’accusa. Nessuno dei grandi nomi era presente (ricordiamo il nome di Voulgarakis -ex ministro dell’ordine pubblico) e Kokkino (consulente finanziario per l’industria greca), mentre non c’era neanche l’annunciata difesa pubblica (i giornalisti si sono seduti nei loro posti).
Dopo una pausa di dici minuti, il presidente ha annunciato che la corte aveva deciso una sospensione del processo fino a lunedi 24 Ottobre, alle 9 del mattino. In merito alle richieste degli accusati di rilasciare dichiarazioni ai media, ha detto che – fuori dalle precise condizioni procedurali – la corte accetta la proposta degli accusati di rilasciare dichiarazioni nel cortile, mentre si avvicinano al veicolo che li trasporterà in prigione, “nel legittimo lasso di tempo di 2-3 minuti (ovviamente concordato con la polizia, che ha la prima parola).
Mentre i prigionieri lasciavano l’aula in manette, il coro “la passione per la libertà è più forte delle celle” è stato ripetuto a gran voce. Dopo che loro hanno aspettato che tutti i presenti lasciassero l’aula, eccetto giornalisti e avvocati, in cortile, dietro una cancellata chiusa, Pola Roupa ha letto ai giornalisti (e alle telecamere televisive) la loro dichiarazione. Appena ha finito, prima di avere la possibilità di rispondere alle domande che iniziavano a venire poste, i poliziotti l’hanno afferrata e fatta entrare di peso nel trasporto penitenziario. E’ riuscita solo a gridare di aver fatto uno scritto specifico in merito alle condizioni di prigionia, per donne, madri e bambini.