# cenere
17 Maggio
Una cinquantina di anarchici che affiggeva questo manifesto nella zona di Platea Victorias è stata circondata e poi arrestata ad opera della Delta, vicino lo Skaramanga squat ad Atene. Qualche ora dopo sono stati tutti rilasciati.
La barbarie si diffonde : solidarietà o paura.
E’ incomprensibile trattenere il nostro respiro dal momento in cui usciamo dalla porta principale, doversi guardare le spalle per camminare nel tuo quartiere e di venire ucciso per una videocamera. Il degrado accumulatosi in una piccola parte del paese è incomprensibile. E’ incomprensibile venire linciati, accoltellati, avere la porta presa a calci, essere uccisi perché hai la pelle nera e sei nato qualche migliaio di kilometri lontano da qui.
E’ incomprensibile, vero. Le retate razziste fatte sotto il pretesto dell’uccisione a sangue freddo del 44enne sono state condotte con la cooperazione armoniosa tra la polizia e i ben noti para-statali dei golden dawn, con il benestare di una parte dei residenti della zona. Potrebbe sembrare estremo, nella sua essenza questo condensa la politica migratoria degli ultimi venti anni, con migliaia di migranti assassinati ai confini, le “operazioni di pulizia” (nelle città), gli abusi e le violenze negli eufemisticamente chiamati “centri di ospitalità” (campi di concentramento per migranti) e nelle stazioni di polizia, i campi di lavoro forzato a Manolada e altrove, e il razzismo sociale degli sguardi disprezzanti per le strade, l’esclusione sociale e i coltelli dei fascisti.
I problemi affrontati dai residenti e dai migranti hanno una fonte comune nella strategia dello stato e dei padroni che organizzano la svalutazione delle nostre vite e del lavoro di ognuno e lo sterminio reciproco tra sfruttati. Infatti finché non vediamo l’unione comune storica e di classe che unisce residenti e migranti, per tutto il tempo distogliamo lo sguardo dal nostro comune presente e futuro, fino a quando le divisioni costruite non vengono sostituite dalla solidarietà, dalla comprensione, dalla discussione, dalle relazioni di comunità, dalle lotta comune, fino a quando non capiamo che l’attacco in corso è una minaccia per tutti noi, fino a quando non capiamo che la svalutazione della persona vicina a noi non finirà ma ci distruggerà con forza, la barbarie e il cannibalismo prenderanno il posto della vita.
Squat Patision 61 e Skaramanga