riceviamo e diffondiamo:
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.2
(Elementi in merito alla matrice degli attentati di natura politica compiuti negli ultimi anni e iniziative per intensificare il sistema dei controlli al fine di tutelare la sicurezza di chi ricopre incarichi «sensibili» – n. 3-01612)
PRESIDENTE. L’onorevole Paglia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01612, concernente elementi in merito alla matrice degli attentati di natura politica compiuti negli ultimi anni e iniziative per intensificare il sistema dei controlli al fine di tutelare la sicurezza di chi ricopre incarichi «sensibili» (Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).
GIANFRANCO PAGLIA. Signor Presidente, dopo l’attentato avvenuto il 31 marzo scorso presso la caserma «Ruspoli» che ha colpito il tenente colonnello Alessandro Albamonte, capo di Stato maggiore della brigata Folgore, chiedo al Ministro cosa si sta pensando di fare e quali possano essere le iniziative per evitare che episodi del genere possano ripetersi. Per quanto mi riguarda questo è un vero e proprio attacco al sistema.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha facoltà di rispondere.
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, rispondo all’onorevole Paglia sulla base degli elementi forniti dal Ministro dell’interno.
Alle ore 16 circa del 31 marzo scorso a Livorno, presso il Comando brigata dei paracadutisti della Folgore in viale Marconi, è deflagrato un plico esplosivo indirizzato al comandante dello Stato maggiore. Lo scoppio ha provocato il ferimento alle mani e al volto del tenente colonnello Alessandro Albamonte che si accingeva ad aprire la busta con all’interno un volantino a firma FAI-Rete internazionale. Sull’episodio sono in corso indagini del ROS di Firenze delegato dalla DDA del capoluogo.
La sigla FAI – Federazione anarchica informale – era già stata utilizzata in precedenza per rivendicare tre attentati commessi tra dicembre 2009 e marzo 2010 presso un Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia, presso l’Università Bocconi, e presso l’ufficio postale di piazzale Lugano a Milano.
Il Ministero dell’interno assicura che l’operatività di tutte le strutture investigative, di intelligence e degli apparati di prevenzione e di vigilanza è ai massimi livelli.
Nella stessa giornata del 31 marzo episodi analoghi si sono verificati in Svizzera, ove è esploso un ordigno giunto per posta con affrancatura italiana nei pressi della sede della Federazione dell’industria nucleare svizzera, e in Grecia, vicino ad Atene, dove un’altra busta esplosiva, indirizzata al direttore del locale carcere di massima sicurezza veniva intercettata dalla polizia greca.
In entrambi gli episodi veniva rinvenuto un comunicato, contributo al dibattito delle Sorelle in armi – Nucleo Mauricio Morales, seguito dalla medesima sigla FAI – Rete internazionale.
I fatti evidenziati e i contatti virtuali che quotidianamente avvengono tramite le inserzioni su siti Internet ed alias secondo la Direzione centrale della polizia di prevenzione segnalano una progressiva internazionalizzazione della lotta che coinvolge oltre i Paesi comunitari tradizionalmente interessati da episodi definiti di ribellismo insurrezionale – come Italia, Grecia e Spagna – anche realtà extraeuropee quali Cile, Messico e Argentina in cui è considerevole la presenza dei gruppi anarchici.
Con riferimento agli episodi criminosi del 31 marzo sono stati intensificati i contatti fra gli uffici di polizia dei Paesi interessati anche attraverso riunioni ad hoc finalizzate allo scambio di informazioni utili a fini investigativi.
Il Ministero dell’interno infine segnala – onorevole Paglia – i contatti in corso tra la polizia postale e Poste Spa per garantire migliori standard di sicurezza, e soprattutto il potenziamento delle misure preventive di cautela e di controlli radiogeni sui plichi più a rischio.
PRESIDENTE. L’onorevole Paglia ha facoltà di replicare.
GIANFRANCO PAGLIA. Signor Ministro, sono contento che comunque qualcosa si stia muovendo in tal senso, anche perché si è dato poco spazio all’episodio e all’importanza di quanto accaduto il 31 marzo.
Spero obiettivamente che il Ministero dell’interno e il Ministro Maroni (che da questo punto di vista ha la mia piena fiducia) non abbassino mai la guardia in modo tale che episodi del genere non avvengano più. Quindi, ancora grazie.