Sono ore decisive per la lotta condotta dai compagni e dalle compagne del Cile, sequestrati/e dallo Stato, ed in sciopero della fame dal 21 febbraio.
Oggi, 25 aprile, la corte d’appello di Santiago del Cile ha rivisto le misure cautelari per due degli arrestati. La corte ha trasformato le misure detentive di Pablo Morales e di Vinicio Aguilera dalla carcerazione preventiva nel Carcere di Alta Sicurezza agli arresti domiciliari.
Restano in carcere 6 compagni e 2 compagne; queste ultime sono state ricoverate nelle scorse ore presso l’ospedale penitenziario per il loro grave stato di salute.
Intanto, sta suscitando un grande clamore la dichiarazione di un ex prigioniero politico che ha accusato gli investigatori di pressioni affinché si infiltrasse tra i compagni. Da più parti si parla di soldi che la procura sarebbe stata in grado di offrire a presunti informatori. Lo stesso ministro degli Interni del Cile è dovuto intervenire sul tema.
Sul versante del tavolo di dialogo, ci sono delle proposte di legge che vengono incontro alle richieste dei compagni.
Da una parte, la determinazione dei compagni sta dando i suoi frutti e dall’altra inizia seriamente a sgretolarsi il castello accusatorio. La riprova sta nei domiciliari concessi a quello che secondo l’accusa sarebbe uno dei due leader della fantomatica associazione illecita terrorista e per il quale è stata chiesta una condanna all’ergastolo.
Un abbraccio solidale a lxs compas en lucha,
Culmine, 25.04.11