All’alba del 6 Aprile 2011, trecento sbirri (Digos e Ucigos) dello Stato italiano – dopo il mandato della procura della Repubblica di Bologna- hanno perquisito 60 case e spazi di anarchici in 17 citta’ di tutto il paese ( Bologna, Ferrara, Modena, Roma, Padova, Trento, Reggio Calabria, Ancona, Torino, Lecce, Napoli, Trieste, Genova, Teramo, Forli, Ravenna e Milano).
26 compagni e compagne sono accusati per “associazione a delinquere con finalita’ eversive”. Sei di loro (4 compagni e 2 compagne), i quali sono stati disegnati dalla logica autoritaria dello stato e dai media del regime come “capi’ di una “organizzazione a delinquere” imprecisata, sono stati incarcerati in fretta e senza prove mentre in altri 7 sono state imposte misure restrittive. La maggior parte degli incarcerati erano attivi allo spazio di documentazione anarchica Fuoriluogo, aperto a Bologna dal 2006 il quale e’ stato perquisito, devastato e sigillato dagli “anti”terroristi della Repubblica italiana. Le accuse riguardano sia azioni di controinformazione ed edizioni sia azioni di attacco –realizzate nella regione di Bologna dal 2009 fino ad oggi- contro strutture del dominio statale-capitalistico, come il campo di concentramento per migranti e gli uffici della banca Unicredit, dell’ azienda petrolifera Eni, del partito razzista della Lega Nord e della multinazionale Ibm. Le perquisizioni realizzate nella altre citta’ riguardavano soprattutto l’ edizione e la distribuzione del giornale anarchico Invece.
In tempi come quelli di oggi, dove la crisi capitalistica mondiale condanna alla miseria, alla fame e a morte milioni di esclusi e proletari di tutto il pianeta, le campagne militari neocoloniali vengono battezzate “interventi umanitari” e le inquisizioni contro i nemici della “normalita’” democratica vengono chiamate “operazioni antiterroristiche”. Niente di nuovo. La mano invisibile del libero mercato capitalistico va sempre insieme con il pugno di ferro della repressione di Stato.
Se c’ e’ qualcosa che sembra esaurito, questo e’ il consenso e la sottomissione agli ordini dei padroni e dei loro Stati. Da Roma a Londra, da Benghazi a Cairo, da Atene a Parigi, dallo Yemen a Tunisia, i fuochi della rivolta mandano ai dannati di tutto il mondo i loro splendidi segnali e illuminano l’ orizzonte della Lotta per il Comunismo e l’ Anarchia.
Libertà per gli incarcerati
Solidarietà a tutti i compagni inquisiti
Compagni e Compagne d’ Atene (Grecia)
10 Aprile 2011