# cenere
Il 4 aprile abbiamo partecipato al presidio fuori la casa del procuratore d’appello speciale Kostas Baltas. Questo specifico procuratore segue una serie di casi riguardanti il movimento anarchico.
Il caso di Lotta Rivoluzionaria, dove il procuratore Mokkas ha imprigionato i compagni S. Nikitopoulos, Ch. Kortesis e V. Stathopoulos criminalizzando le loro azioni politiche e le loro relazioni militanti con i membri di Lotta Rivoluzionaria. Dopo hanno convocato in massa per interrogare dozzine di anarchici in merito a questo caso cercando di terrorizzare una grande parte del movimento anarchico, hanno posto sotto sequestro giudiziario l’ambiente familiare includendo la moglie e il compare di K. Gournas nel corso del processo.
K. Baltas non ha esitato a fabbricare un’organizzazione armata nel caso degli arrestati del 4 dicembre e ad imprigionare 6 compagni, alcuni dei quali neanche si conoscono tra di loro. In più, si è preso questo caso, pieno di accuse prefabbricate e persecuzioni delle idee, e lo ha connesso penalmente al caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, che segue anche. E li ha costruito una ovvia fabbricazione, dove ha coinvolto nella maniera più vendicativa possibile i compagni della CCF che non hanno niente a che fare con essa, allargando le accuse per quelli che hanno rivendicato la propria appartenenza. L’esempio di H. Hadjimihelakis che viene accusato per la perpetrazione etica di azioni accadute mentre era in prigione è calzante.
Baltas, con il suo gruppo, come meccanismo di repressione governativa mira allo sterminio dei combattenti che agiscono contro il regime. Si vendica nel modo più duro contro i compagni che hanno rivendicato la propria responsabilità per le organizzazioni (Lotta Rivoluzionaria e Cospirazione delle Cellule di Fuoco), scandagliando tutte le loro cerchie di amici, compagni e occasionalmente parenti con accuse e detenzioni. Nel caso dei sei arrestati del 4 dicembre è riuscito a costruire l’organizzazione.
In questi giorni sono apparsi davanti il concilio, Ch. Kortesis, V. Stathopolus e S. Nikitopoulos per l’estensione o meno di altri 12 mesi di detenzione. Inoltre, Baltas ha visitato i prigionieri del 4 dicembre al fine di includerli nel processo della CCF mentre ovviamente il processo del cosiddetto covo di Halandri continua.
Dunque in situazioni come queste abbiamo scelto di riunirci fuori la casa di K. Baltas per il nostro intervento con manifesti, volantini e cori. Quando stavamo andando via due poliziotti di una volante hanno fermato un compagno. Quelli che l’hanno visto (alcuni erano già andati via) si sono fermati e sono tornati verso il punto dove il compagno era stato fermato. Lì, siamo stati circondati da dozzine di poliziotti della DIAS. Dopo abbiamo passato 24 ore nel GADA (stazione di polizia) e poi mandati presso una corte di un solo membro con due accuse, per le quali saremo processati il 13/4/2011.
Tutto ciò non è certo minimamente comparabile con ciò che stanno affrontando quelli che sono nelle prigioni della democrazia di tutti i Baltas.
Libertà per i membri di Lotta Rivoluzionaria e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.
Libertà immediata dei 6 arrestati del 4 Dicembre e di quelli che rifiutano le accuse nel caso di Halandri.
Nessuna accusa verso V. Stathopoulos, Ch. Kortesis e S. Nikitopoulos
P.s. I compagni V. Stathopoulos, Ch. Kortesis e S. Nikitopoulos, che sempre hanno negato il loro coinvolgimento in Lotta Rivoluzionaria, incarcerati durante la stessa ondata di “controterrorismo” del 10/4/2010, sono stati messi l’8/4/2011 in libertà condizionale.