Messico – Rivendicazione dell’attacco incendiario contro un veicolo della concessionaria Nissan

testo originale * liberaciontotal

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Comunicato:

A proposito del Giappone…

Noi sappiamo che la nostra sostenibilità dipendeva dalla nostra capacità di offrire, come impresa, una mobilità pulita. Per questo, Nissan LEAF è il primo veicolo al 100% elettrico che offriamo al mercato, anche se nel futuro continueremo ad innovare con unità che non generino emissioni inquinanti. Nissan LEAF è solo l’inizio della nostra strategia della futura mobilità.”

Questo è un estratto dell’intervento fatto nel forum sull’iniziativa privata Green Solutions@COP16 da parte di alcuni gerarchi dell’imprenditoria che hanno “parlato” sulle misure che la giapponese Nissan realizza, a livello mondiale, per mitigare l’impatto ambientale, la distribuzione di veicoli elettrici ed altre merde collegate con le “tecnologie amichevoli” o “soluzioni verdi”.

E’ risaputo che mentono! Ieri sono state le macchine a vapore, oggi sono i mostri di metallo che si alimentano di combustione e domani saranno macchine elettriche su ruote… ma tutto si converte in spazzatura, alla fin dei conti! Spazzatura che dal 1959 giunge in Messico da parte della Nissan come concessionaria di auto della marca Datsun. Nel 1982 ha preso l’avvio l’impianto automobilistico di Aguascalientes (uno dei più importanti del Messico). Spazzatura con riconoscimenti ambientali e certificati ISO, nel 1998, fino alla più recente spazzatura con la presentazione di auto ad emissioni zero nel 2010.

Così la giapponese Nissan s’è convertita in una delle multinazionali più potenti in Messico e nel mondo, con produzioni mondiali che superano i 2.5 milioni di veicoli, produzioni di massa ed individualizzate che possono funzionare sia con la benzina che con l’elettricità. Ovviamente, quest’industria è una delle più aggressive ed i suoi effetti sono visibili in qualsiasi zona urbana.

Le città continuano a crescere, in modo che ci saranno ancora molte auto da produrre da parte di questa marca. Per le strade si commenta che i giapponesi si mostrano contingenti di fronte a quel che essi stessi hanno creato, nel senso che erano preparati ad un terremoto ed allo tsunami; ma questa stessa gente per le strade trema di paura al solo pensare che una disgrazia del genere possa colpirci. C’è tanta paura che non possiamo pensare che il Giappone è presente anche in questo territorio chiamato Messico, che le imprese (anche se non sono nucleari) uccidono le nostre vallate, i nostri boschi ed i nostri mari, che allontanano le specie (umane e non) dai loro ecosistemi. Si cerca sempre di volgere lo sguardo altrove, ma mai sotto i propri piedi, dimenticandoci che quel che accade in Giappone vale anche per il Messico e viceversa, come un disastro nucleare, uno sversamento di petrolio, ecc. Sono sciagure che hanno delle ripercussioni sul pianeta, sulla natura.

Sappiamo che gli stessi che ci parlano di sostenibilità, ecologia o pace, sono quelli che ci schiacciano con la loro civilizzazione, che continuano e continueranno a distruggere il pianeta, che non fermeranno la loro amata produzione per trasformarsi in veri amici della Natura. Per questo s’è deciso di attaccare, senza interessarci se si tratta di un’altra COP, il disastro climatico di cui soffre il mondo porterà conseguenze per tutti di fronte ad un cataclisma, ma per i paesi meno preparati (come il Messico) le conseguenze saranno peggiori.

E’ così che rivendichiamo l’incendio di un Pick-up tipo Nissan, di proprietà delle stessa marca, così come alcune scritte sulle vetrate con slogan per la libertà della terra, fatto avvenuto il 19 marzo 20111 all’alba, presso il municipio di Metepec, Estado de México. In questa maniera abbiamo espresso tutto il nostro odio per gli assassini della pacha mama ed inviamo un saluto insorgente a tutti i guerrieri per la libertà totale, in particolare ai sequestrati in qualsiasi carcere del mondo.

Contro la civilizzazione e qualsiasi autorità!
Viva la diffusione della lotta informale!

Anónimo

p.s. – Perché senza interessarci delle sigle (FAI, FLT, FLA) quel che veramente ci unisce è lo stesso cuore acrata e selvaggio.

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