trad. Cenere
Ci assumiamo la responsabilità dell’attentato incendiario contro la sede politica di Andreas Loverdos il 18 marzo.
Questo particolare politico è uno degli esponenti di spicco dell’attacco aggressivo portato dalla classe dominante contro tutti i proletari. Precedentemente ha lavorato come ministro ed è stato responsabile dell’imposizione di condizioni lavorative difficili, a scapito dei lavoratori, attuando le direttive del Memorandum e del governo. Oggi, come ministro della salute promuove la completa privatizzazione della sanità ed è responsabile per l’esclusione di migliaia di persone dalle cure mediche primarie. Maestro di cinismo, ha avuto l’audacia e la volgarità di chiedere 100.000 euro per il ricovero di quelli dei 300 migranti in sciopero della fame che dovevano essere trasportati negli ospedali per problemi di salute.
Le politiche antisociali attuate all’interno della pianificazione più ampia e del capitalismo di stato hanno condotto ampi segmenti della popolazione in condizioni di povertà e di miseria a vantaggio dei grandi costi politici e finanziari. Reagire con l’assalto contro la dittatura di stato e capitalista è una questione di tutti gli oppressi di ogni tipo. La mossa collettiva contro i nostri oppressori è l’unica prospettiva praticabile per il rovesciamento dello stato. Il dilemma che abbiamo di fronte è tra la Lotta e la Tradizione. La lotta per la nostra liberazione dalle catene dell’autorità e la tradizione della nostra vita passiva, alienata e assoggettata.
L’attacco simbolico contro uno dei capi dell’offensiva di regime è parte della lotta, che viene condotta da decine di migliaia di persone: come le marce di massa dei manifestanti, le barricate degli abitanti di Keratea, i lavoratori in sciopero. I nostri pensieri e le nostre azioni si formano e si arricchiscono dei disordini dei milioni di indigenti in tutto il mondo, ultimamente quelli dell’Africa del Nord. Acquistano senso e prospettiva nella misura in cui riguardano i desideri, le ansie, i bisogni della nostra classe.
Ogni azione è giudicata dal contenuto e dal fine. Il collegamento con la resistenza sociale esistente determina la sua efficacia. La retorica delirante, auto-referenziale ed elitaria, non favorisce la lotta di liberazione, a differenza di quella senza compromessi, anzi la avvilisce.
L’attacco frontale della sovranità è una caratteristica fondamentale per l’attuazione della violenza, della repressione e del controllo sociale. Il terrore, lo stato di polizia di massa, la criminalizzazione della resistenza operata da parte dei media e le palesi strategie repressive contro i militanti e combattenti creano le condizioni di un regime totalitario costruito sul tentato sterminio degli oppositori politici.
Contro questo sistema, siamo solidali con l’anarchico Aris Serinidis che in questi giorni viene processato con un atto d’accusa inconsistente e costruito. Con l’anarchico Christos Politis in custodia cautelare a causa di fantasiosi scenari terroristici. Con i prigionieri anarchici Sarantis Nikitopoulos, Evangelos Stathopoulos, Christophoros Kortessis perseguiti in base alle proprie relazioni di amicizia. Con i combattenti Kostas Gourna, Paula Rupia, Nikos Maziotis che hanno rivendicato la propria appartenenza a Lotta Rivoluzionaria.
Per intensificare con ogni strumento il nostro impegno di stabilire un fronte sociale e di classe contro i leader politici ed economici, di stabilire una visione collettiva di libertà.
ONORE ETERNO ALL’ANARCHICO LAMBROS FOUNDAS
Per la distruzione di Stato e del capitalismo
Per la liberazione sociale
LA LOTTA CONTINUA ….
Azione di liberazione rivoluzionaria
Marzo 2011