(es/it) $hile – Comunicado de las compañeras en huelga de hambre

* solidaridadporlxspresxs.blogspot.com

Comunicado Público

nosotras, las imputadas del llamado “caso bombas” detenidas desde el 14 de agosto 2010. Comenzamos el 21 de febrero del 2011 una huelga de hambre líquida indefinida exigiendo y demandando lo siguiente:

-Desde el inicio de nuestro presidio no ha existido un debido proceso, la presunción de inocencia jamás ha sido respetada. La fiscalia en complicidad con las policias actuan con las mismas lógicas que fueron utilizadas en el autoritarismo militar de Pinochet, existiendo presiones por parte del gobierno, en especual de su ministro del interior siendo todo esto avalado por los medios de comunicación masivos.

-La creación del imaginario colectivo a la “opinión pública” del terrorista es el (la) mapuche, el anarquista, el antiautoritario, ex militantes de grupos armados, imigrantes como “el Pakistani”, etc. El estado policial pretende frenar la disidencia utilizando una de sus mejores herramientas: la ley antiterrrorista, creada y utilizada desde la olvidada dictadura, que posee la facultad de testimonio de testigos sin rostro, triplicación de condenas para delitos comunes, requerimiento de unanimidad de votos en la corte de apelaciones (a excepción de cualquier otro delito que sólo necesita la mayoría de estos) entre otras facetas.

-Esta investigación que ha intentado probar una asociación ilícita inexistente, se ha realizado por más de cinco años, obteniendo pruebas por decirlo menos rídiculas, muchas de estas exhibidas en los medios de comunicación, entre ellas la comparación de las muestras de material genético (ADN) de lxs imputadxs, (extraídas a la fuerzza) con las encontradas en algunos sitios de los sucesos, las cuales no coinciden con ninguno de lxs acusadxs.

Por todo lo anteriormente expuesto, continuamos con nuestra movilización exigiendo:

1-Libertad a todxs lxs acusadxs en el llamado “caso bombas” detenidxs el 14 de agosto. No más plazo investigativo. ¡¡¡Juicio ahora!!!

2-No al procesamiento por la ley 18.314. Abolición a esta ley heredada de la dictadura militar. No más testigos ocultos. Modificación a la unanimidad de votos en la corte de apelaciones en lo que respecta a delitos tipificados en la ley de conductas terroristas.

Por último, insistimos: nuestra prisión pretente ejemplificar la sensación que recibirá cualquier atisbo de disisdencia, pero la disconformidad que provoxa el sistema capitalista no cesará con nuestro encarcelamiento.

Agradecemos todo gesto solidario ya sea individual o colectivo en cada rincón del globo.

¡¡¡Libertad inmediata a todxs lxs presxs politicxs del mundo!!!

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La audiencia de reformalizaciòn quedó suspendidad para el día viernes a las 9 de la mañana, aludiendo al corto tiempo que quedaba para que se llevara a cabo y a lo pequeña de la sala. Realmente los argumentos no estan ni para comentarios.

Hacemos un llamado a la solidaridad y a estar atent@s ante tanto clima enrarecido

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Cile – Comunicato delle compagne in sciopero della fame

 

noi, imputate del cosiddetto “caso bombas” detenute dal 14 agosto 2010, abbiamo iniziato il 21 febbraio 2011 uno sciopero della fame a tempo indeterminato esigendo e chiedendo quanto segue:

– dall’inizio della nostra reclusione non c’è stato un debito processo, la presunzione d’innocenza non è mai stata rispettata. La procura, in complicità con le forze di polizia, agisce con le stesse logiche utilizzate durante l’autoritarismo militare di Pinochet, con pressioni esercitate da parte del governo, in particolare il ministro degli Interni, il tutto avallato dai mezzi di comunicazione di massa.

– la creazione per la “opinione pubblica” dell’immaginario collettivo del terrorista identificato/a nel/la mapuche, anarchico/a, antiautoritario/a, ex militanti di gruppi armati, immigranti come “il pachistano”, ecc. Lo stato di polizia pretende frenare la dissidenza ricorrendo ad uno dei suoi migliori strumenti: la legge antiterrorista, creata ed utilizzata dalla dimenticata dittatura, che prevede il ricorso a testimoni a volto coperto, la triplicazione delle condanne per reati comuni, la richiesta dell’unanimità dei voti nelle corti d’appello (mentre per qualsiasi altro reato è richiesta solo la maggioranza di tali voti), tra i vari aspetti.

– Quest’indagine che ha cercato di provare un’inesistente associazione illecita si portava avanti da più di 5 anni, ottenendo prove quanto meno ridicole, molte della quali esibite dai media, tra esse la comparazione dei campioni di materiale genetico (DNA) degli imputati (prelevati con la forza) con quelli riscontrati in alcuni luoghi degli avvenimenti, e nessuno di essi coincide con quelli degli imputati.

Per tutto quanto suesposto noi continuiamo con la nostra mobilitazione esigendo:

1- Libertà per tutti/e gli/le accusati/e del chiamato “caso bombas”, arrestati dal 14 agosto. No alla proroga delle indagini. Processo adesso!!

2- No al processo sotto la legge 18.314 (antiterrorista). Abolizione di questa legge ereditata dalla dittatura militare. Mai più testimoni occulti. Modifica dell’unanimità dei voti nella corte d’appello per quanto riguarda reati che hanno a che vedere con la legge sulle condotte terroriste.

Infine, insistiamo: la nostra prigione pretende esemplificare la sensazione che riceverà qualsiasi cenno di dissidenza, ma la non conformità che provoca il sistema capitalista non cesserà con la nostra detenzione.

Ringraziamo qualsiasi gesto solidario, individuale o collettivo, in qualsiasi parte del pianeta.

Libertà immediata per tutti/e i/le prigionieri/e del mondo!!

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L’udienza di ri-formalizzazione è stata spostata alle 9 di venerdì mattina, alludendo al breve tempo a disposizione ed alla piccola capienza dell’aula. Francamente, si tratta di argomenti che si commentano da soli.

Rivolgiamo un appello alla solidarietà ed a stare attenti/e dinanzi a questo clima così viziato.

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