Ai compagni sequestrati dallo Stato Greco:
Le immagini si riproducono nei vari angoli del globo. Poliziotti, manette e molte telecamere cercando di prendere l’immagine perfetta, interrogatori che cercheranno di spezzare la dignità antiautoritaria, poi oscuri corridoi che termineranno in una fredda cella in cui il sole è meschino. Questi avvenimenti non sono nuovi, mi sembra curioso che qualcuno si stupisca del fatto che lo Stato agisca per quel che è… il nemico di chiunque cerchi di rompere l’ordine imperante, che metta in discussione le logiche del potere.
Il panottico cattura il corpo di diversi rivoluzionari che tra poche ore saranno processati per la giustizia dei potenti, m’immagino gli sbirri dandosi le pacche sulle spalle per il lavoro svolto.
La “opinione pubblica” si può sentire tranquilla del fatto che la minaccia è sotto controllo, il//la cittadino/a potrà camminare tranquillo/a per le strade e godere delle bontà del consumo con il suo meraviglioso stipendio che guadagna a costo di non conoscere i suoi figli. I valori del capitale sono penetrati nella pelle degli oppressi fino al punto in cui il poliziotto non è solo colui che indossa l’uniforme, ma lo è anche il vicino, il marito, lo sposo, la madre e il padre… insomma, la società nel suo insieme, che basa le sue relazioni nell’esercizio dell’autorità.
Compagni, le vostre parole hanno trasgredito frontiere, garrite e sbarre. Anche se ci separano centinaia di chilometri pretendo che queste righe vi strappino un sorriso, e tengano alto il vostro morale. Senza alcun dubbio la rivolta è riproducibile e contagiosa. Prendo le parole di Gerásimos Tsakalos “ la solidarietà non si può muovere attorno ad un (sic), carente di pratiche”, la miglior forma di solidarizzare con i compagni sequestrati dal capitale è quella di portare all’azione le idee e propagandando il germe insurrezionale come la peste nera.
Dalla lontananza vi stringo le mani con rabbia e con molto orgoglio, che la guerra antisociale s’è scatenata.
Nessuno/a è solo nella lotta contro l’autorità!!!
Assieme alla dominazione c’è sempre l’insubordinazione!!!
Domenica 16 gennaio 2011 Mónica Caballero, Prigioniera Politica Anarchica Vegana Sezione Speciale di Alta Sicurezza, Centro di Sterminio Femminile, Santiago, Cile.