Grecia – Resoconto dell’udienza del processo a carico degli accusati per il caso CCF

* http://actforfreedomnow.blogspot.com/2011/01/some-information-about-start-of-trial.html

traduzione: Cenere

Alcune informazioni sull’inizio del processo ai compagni membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e a quelli accusati nello stesso caso nella prigione-corte di Korydallos

Già nella prima mattinata l’atmosfera a Korydallos era asfissiante .. polizia ovunque e pochi compagni. Intorno alle 11 la gente si è radunata fuori l’ingresso della prigione-corte per poi entrare. Hanno dovuto dare la carta di identità e molte informazioni personali. L’aula era piena di poliziotti in borghese. Solo qualche persona è entrata. Poi la corte è stata chiusa ed è stato deciso che nessuno sarebbe entrato senza carta di identità e la stessa sarebbe stata trattenuta per tutta la durata del processo. Questo è illegale visto che la polizia ha solo il diritto di prendere la carta se sei un testimone, in accordo con le procedure. Comunque, visto che il caso non è ancora chiuso, stanno cercando di trovare colpevoli. Fortunatamente, i compagni accusati si sono rifiutati di parlare e hanno lasciato l’aula.

Così il processo è stato aggiornato nuovamente per via di quanto detto. Dopo circa un’ora, si sono sentite nuovamente le stesse richieste come quelle fatte dagli avvocati, ma dagli stessi imputati:

1 – Nessun dato personale registrato dalle carte di identità, che non devono essere trattenute dai poliziotti all’ingresso

2 – Fino ad allora nulla era stato messo a verbale, per ovvie ragioni. Non c’è apparentemente necessità che i provvedimenti vengano registrati (per avere la possibilità di stravolgere quanto è stato detto all’opinione pubblica e a chi non c’era all’udienza)

3 – La richiesta che i poliziotti in borghese lasciassero l’aula e lasciassero sedere chi era rimasto fuori, perché fuori i poliziotti che controllavano la prigione avevano chiuso la strada, proibendo non solo di entrare nella prigione, ma ostacolando anche il tentativo di raggiungerla per ovvie ragioni “abbiamo ordine di non lasciar passare nessuno e anche se lo facciamo entrare, la corte è già piena”. Cazzate ovviamente, dopo la prima interruzione, la maggior parte dei poliziotti in borghese è andata a farsi sfottere – uno è stato quasi aggredito ma sono riusciti a portarlo via. Questo ha comportato la liberazione di quasi 40 posti a sedere.

Dopo aver sentito uno dei quattro avvocati informare chi era all’entrata che c’era posto, le merde non li lasciavano passare. Così 1/3 della corte era vuoto e un 1/3 era presenziato dai poliziotti (in borghese e non). I compagni prigionieri hanno detto che se le richieste non sarebbero state accettate non avrebbero preso parte al processo. Ovviamente al presidente della corte non fregava nulla che molte persone arrabbiate e i compagni prigionieri lasciassero di nuovo la corte con l’accompagnamento degli slogan.

Alla fine, il culmine dell’intera questione è stato questo: il Presidente ha deciso che nonostante le “generose” e “oneste” offerte della Corte, non c’erano i presupposti logistici per la registrazione del processo! Eppure, lei voleva continuare ugualmente, ovviamente. Inoltre riteneva che la registrazione delle informazioni personali dei presenti, così come il fotocopiare le carte di identità, fosse illegale e proibita, ma le carte di identità di chi entrava nella corte sarebbero state trattenute fino alla loro uscita dalla prigione! Guardandoci dritto in faccia. Dall’altro lato, eravamo “assicurati” lo stesso, che la lista delle registrazioni sarebbe stata distrutta, mentre nessuna dichiarazione scritta di ciò è stata prodotta … (Perché?) Lei ha detto che i procedimenti sono pubblici e aperti a chiunque SENZA ECCEZIONI, sempre che i presenti non siano più dei posti a sedere (sottolineando il “senza eccezioni”, volendo dire ovviamente che il pubblico può anche essere formato da poliziotti in borghese!) Alla fine, la possibilità di “rimozione” della causa alla Corte è stata esaminata. Essa dipende dal possesso della logistica adeguata per la registrazione (ciò sarà sicuramente deciso nella prossima udienza nell’aula di Korydallos).

I compagni accusati stavano bene – per quanto ciò sia loro possibile, attivi e determinati.

Oltraggiati per gli sviluppi hanno lasciato la corte. Mentre andavano via, alcuni presenti hanno urlato slogan come “poliziotti, giudici SS” e “la passione per la libertà è più forte di ogni prigione”.

Il processo è stato aggiornato a lunedì 24/1 alle 9.00

Tutti lì!

p.s.

Come anarchici solidali siamo orgogliosi della condotta dignitosa dei compagni accusati nella parodia di processo di oggi.

Faye Meyer è stata rilasciata in libertà provvisoria a seguito di incomprensioni tra il giudice istruttore e l’accusa e per questo il caso verrà discusso entro 15 giorni. Sabato i 4 compagni accusati verranno tradotti nella prigione di Korydallos.

E’ una buona notizia per Faye! Per gli altri l’unica cosa che possiamo dire è CORAGGIO, forza e pazienza! Compagni tenete duro fino alla libertà!

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