“MI INMENSO APETITO ES HAMBRE DE LIBERTAD”
Son pocas las armas de presión que barajan dentro lxs enjauladxs, lxs que sufre en las mazmorras del capitalismo solo se tienen a si mismxs para resistir el intento permanente de someterlxs por parte del poder, solo los cuerpos y la fuerza de sus ideas son su trinchera.
Hoy viernes 24 de septiembre inicio una huelga de hambre, decidida después del traslado desde la cárcel de Máxima seguridad hacia la cárcel consecionada Santiago 1 el día de ayer, sin mayores respuestas a mis inquietudes sobre las motivaciones de este cambio de presidio, ya que en el subterráneo de la “máxima” me encontré con Felipe Guerra, Vinicio Aguilera, y Carlos Rivero y para nuestra sorpresa… con el guatón nazi, el mismo que fue formalizado apenas una semana, después de asumir el fiscal peña en su mediático “caso bombas”.
En nuestras cabezas los pensamientos y supo cisiones se sucedían como un huracán, aun descolocados llegamos uno a uno a distintos módulos, sin tener claro cual es la macabra jugada de la fiscalía.
La decisión de auto restringir mis alimentos y por consiguiente dañar mi propio organismo es compleja y difícil, por la preocupación que fluirá como un torrente, en lxs que me quieren y solidarizan con mi persona, entendiendo su angustia y desesperación, por la falta de información sobre mi integridad física, para su tranquilidad les digo que estoy fuerte como un río bravo, al igual que lxs demás. Obviamente castigado por incurrir en una falta grave para la institución carcelaria, como siempre el poder se ensaña y castiga la rebeldía y a quienes pretendían desafiar su orden “sentenciadx” un mes sin visitas.
Una de las causas que gatillan esta drástica decisión es la protección y comodidad de mi entorno mas cercano, en esta cárcel cohabitan miles de reos y por consecuencia la cantidad de personas que intentan ingresar les días de visita es impresionante, una verdadera marga humana, miles y miles de familiares de los presos que hacen extensas filas desde las 4 de la madrugada, esperando horas y horas para poder ver, acariciar y expresarles su amor en momentos difíciles.
Otra de las razones es la pésima “alimentación” que en esta cárcel concesionada se reparte, lo que llaman comida es una sopa aguachenta con media papa flotando en ella, sumado a la restringidísima encomienda y a un sobre abastecido economato lleno de brillantes golosinas son la ecuación perfecta para el grotesco y lucrativo negocio de la represión.
Como anarquista lucho sin descanso contra la explotación, contra toda explotación de cualquier animal, incluidxs lxs humanxs, intento vivir la anarquía por la cual transformo cada acción cotidiana en un combate anticapitalista. El planeta tierra, la naturaleza y sus seres vivxs no pueden ser convertidxs en mercancía.
Este pequeño pedazo de papel se consume rápidamente con mis emociones, solo me queda enviarles mi afecto, su solidaridad me hace fuerte.
Abrazos insurrectos ¡FUEGO ALA CARCEL!
Hasta destruir todas las jaulas ¡que viva la anarquía!
PD: Traer a la memoria a compañerxs que han pasado gran parte de sus vidas “tras las rejas” y siguen irreductibles me da fuerza, pensar en guerrerxs que sin miedo ala muerte viven o vivieron largos meses de huelga de hambre me dan fuerzas, hoy lxs weichafe mapuche contra la ley antiterrorista y sus 75 días, ayer Barry Horne que lucho hasta el ultimo suspiro por la liberación animal.
Camilo Pérez
Presx Politicx Anarquista
Santiago 1
Modulo 35.
…. Que tus pasos sean invisibles a la mirada humana y delatadora, vuela lejos vuela firme…
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Cile – Il prigioniero anarchico Camilo inizia lo sciopero della fame
“Il mio immenso appetito è fame di libertà”
Sono poche le armi di pressione che hanno a disposizione gli ingabbiati. Quelli che sono rinchiusi nelle celle del capitalismo hanno solo se stessi per resistere al permanente tentativo di sottomissione da parte del potere. Solo i corpi e la forza delle loro idee sono la loro trincea.
Oggi, venerdì 24 settembre, inizio uno sciopero della fame, deciso dopo il trasferimento dal carcere di Massima sicurezza al carcere in concessione Santiago 1. Trasferimento avvenuto ieri, senza alcuna risposta ai miei interrogativi sulle motivazioni di questo cambiamento carcerario. Nel sotterraneo della “massima sicurezza” ero con Felipe Guerra, Vinicio Aguilera, Carlos Rivero e con nostra sorpresa… con il panzone nazi, lo stesso che è stato formalmente accusato solo una settimana dopo l’assunzione dell’incarico da parte del procuratore Peña per il mediatico “caso bombas”.
Nelle nostre teste i pensieri si succedevano come un uragano, ancora disorientati uno ad uno siamo stati sistemati in sezioni diverse, senza capire il macabro gioco della procura.
La decisione di auto-restringere i miei alimenti e di conseguenza di danneggiare il mio stesso organismo è complessa e difficile, per la preoccupazione che fluirà come un torrente. in coloro che mi vogliono bene e solidarizzano con la mia persona. Capisco la loro angoscia e la disperazione per la mancanza di informazioni sulla mia integrità fisica. Per la loro tranquillità dico che sono forte come un fiume tempestoso, così come gli altri. Certamente punito per esser incappato in una grave disobbedienza per l’istituzione carceraria. Come sempre il potere si accanisce e punisce la ribellione; qui, per coloro che osano sfidare i loro ordini, arrivano a proibire i colloqui per un mese.
Una delle cause che mi hanno spinto a questa drastica decisione è la protezione e la comodità del miei affetti più vicini. In questo carcere coabitano migliaia di detenuti e di conseguenza la quantità di persone che cerca di entrare nei giorni di colloquio è impressionante. Una vera marea umana. Migliaia e migliaia di familiari di detenuti che fanno file estenuanti dalle 4 di mattina, attendendo ore ed ore per poter vedere, accarezzare e esprimere il loro amore in momenti difficili.
Un’altra delle ragioni è la pessima “alimentazione” che viene propinata in questo carcere in concessione. Quel che chiamano cibo è una insipida zuppa acquosa in cui galleggia una mezza patata, associato ad un forte restringimento dei viveri che possiamo ricevere con i pacchi e ad un super-fornito economato pieno di brillanti merendine e golosità. Questa è la perfetta equazione per il grottesco e lucroso affare della repressione.
Come instancabile anarchico contro lo sfruttamento, contro ogni sfruttamento di qualsiasi essere animale, umani inclusi, cerco di vivere l’anarchia per la quale trasformo ogni azione in un combattimento anticapitalista. Il pianeta terra, la natura ed i suoi esseri viventi non possono esser convertiti in merce.
Questo piccolo pezzo di carta si consuma rapidamente con le mie emozioni, mi resta solo da inviarvi il mio affetto. La vostra solidarietà mi rende forte.
Abbracci insorgenti. FUOCO AL CARCERE!
Fino a distruggere tutte le gabbie, evviva l’anarchia!
p.d.: pensare ai compagni che hanno trascorso gran parte della loro esistenza “dietro le sbarre” e che continuano ad essere irriducibili mi dà forza, pensare in guerrieri che senza paura della morte vivono o hanno vissuto lunghi mesi in sciopero della fame mi dà forza, oggi i weichafe mapuche contro la legge antiterrorista ed i loro 75 giorni, ieri Barry Horne che ha lottato fino all’ultimo sospiro per la liberazione animale.
Camilo Pérez
Prigioniero Politico Anarchico
Santiago 1
Modulo 35.
…. Che i tuoi passi siano invisibili allo sguardo umano e infame, vola lontano vola fermo…