comunicato inviato ad acratas.com.ar l’11.05.10, trad. culmine
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Un saluto a quelli che lottano.
C’è qualcosa che vogliamo commentare.
Ieri mattina su un quotidiano abbiamo letto una sgradevole notizia, ma al tempo stesso un po’ confusa. L’arresto di 2 persone che avevano una presunta bomba in uno zaino. O come la stampa ha scritto: “Indigenti bomba”… “Arrestando due tossici con una bomba e la cocaina nello zaino”. Fino ad ora non è molto chiaro quel che è accaduto e le dichiarazioni dei media e della polizia sono ancor più confuse. “Bomba artigianale e attrezzi per aprire bancomat” o “Pare che uno degli implicati potrebbe esser il responsabile degli attentati esplosivi contro le banche di questo mese”. Da tutto ciò ci stiamo ponendo degli interrogativi, che rimarranno tali fino a che non si chiarirà questo fatto.
Primo.
La casualità: per una cattiva sorte, i due arrestati si sono trovati vicino ad uno zaino che aveva una bomba. Stavano fumando cocaina ed all’arrivo della polizia vengono perquisiti. Trovano la “Bomba Artigianale” (stesso nome dato alle bombe degli anarchici) ed uno dei ragazzi inizia a correre, reazione più che normale se fumi una droga illegale per strada. Un terzo complice.
Secondo.
Quel che è potuto accadere e la montatura: cioè s’è trattato di una bomba che non è scoppiata nella camera dei deputati (purtroppo, saremmo stati felici se fosse esplosa) e trovata dalla polizia, quest’ultima ha arrestato il primo che ha incontrato e l’ha presentato come presunto responsabile, approfittando dello stato di tossico-dipendenza per avviare la criminalizzazione.
Terzo.
Il teatro completo montato dallo Stato: non c’è stata l’intenzione di attentare con la bomba e si tratta di un’evidente montatura per togliere la “legittimità politica agli attentati degli anarchici, legittimità che lo Stato stesso s’è preoccupato nel dare o accettare” ed iniziare a criminalizzare gli anarchici collegandoli all’uso di droghe quando i profili degli investigatori puntano più a ragazzi vegani o vegetariani,
atletici, sani sia a livello mentale che fisico. Poiché nemmeno per sbaglio gli anarchici hanno assassinato alcuna persona comune o con qualche grado di responsabilità negli atti repressivi contro il popolo (che da un’altra prospettiva sarebbe anche legittimo), ossia poliziotti o politici… Allora, bisogna criminalizzare a tutti i costi. Dicendo che sono drogati, presentando due poveri indigenti come i presunti responsabili, come gli anarchici, come i bombaroli, come i folli, come quelli che si fanno per passare all’azione, come quelli che si lasciano manipolare da forze del male che vengono da altri livelli della politica… e via discorrendo.
Certo, nella disperazione gli organi di polizia come quello statale (ASE) approfittano di false bombe o tentativi falliti come quella bomba di
5 chili di gas senza un detonatore in un centro commerciale di Nicolás Romero per farsi gli eroi, i super-poliziotti che aspirano ad essere degli Swat come in Francia o negli USA, che disattivano per la prima volta le bombe che sicuramente provengono dagli anarchici… Gli fa male non esser riusciti ad impedire che nessuna delle nostre bombe scoppiasse, distruggesse il loro ordine sociale e ponesse in scacco le forze di polizia.
Noi, come Células autónomas de Revolución Inmediata – Praxedis G.Guerrero, dal nostro primo attacco contro una concessionaria Renault, l’8 settembre dello scorso anno, abbiamo sempre rivendicato la responsabilità delle nostre azioni e continueremo a farlo, funzionino o meno, ed anche quando qualcuno di quest’organizzazione sarà catturato o assassinato ci assumeremo le nostre responsabilità. Non abbiamo bisogno di mentire o di tacere. Per questo ci assumiamo di nuovo la responsabilità un mese dopo (dipende dalle situazioni) dalla nostra miglior prospettiva, in parte proprio per evitare questo tipo di situazioni di confusione delle quali lo Stato può approfittare, non tanto per la società ma per non confondere i nostri stessi compagni in piede di guerra.
Pertanto comunichiamo:
Primo.
Sugli arrestati: non fanno parte di quest’organizzazione anarchica, pertanto qualsiasi tentativo di implicarli con gli attentati rivendicati da noi rivendicati è falso.
Secondo.
Ci assumiamo la responsabilità delle minacce di morte che abbiamo fatto all’ambasciatore dell’Argentina in Messico, con delle e-mail avvertendolo che, se non fossero stati liberati i 5 compagni arrestati in Argentina in seguito all’azione solidale con Giannis Dimitrakis, saremmo passati alla sua eliminazione fisica in quanto rappresentante dello Stato argentino in Messico. Le mail le abbiamo inviate due giorni dopo l’arresto dei compagni.
Da qui un saluto solidale ai compagni che sono stati sequestrati nello Stato argentino.
Questo è quel che volevamo dire..
Células Autónomas de Revolución Inmediata – Praxedis G. Guerrero
Messico, 11 maggio 2010