fonte: Archivo Paulino Scarfò
Nel giorno di ieri, 24 marzo, dinanzi ad un nuovo anniversario dell’ultimo golpe militare in Argentina, mentre la Plaza de Mayo era occupata dalle Madres, adesso alleate del governo in complicità con diversi rappresentanti peronisti, e mentre la sinistra preparava la solita processione al Congreso (il Parlamento argentino), un gruppo di compagne/i anarchici ha deciso di rifuggire dalla logica del trasporto degli agnelli e dei luoghi comuni in cui mostrare un presunto malcontento, e per mettere in chiaro che sia in democrazia che in dittatura il nemico è la dominazione tra la stessa specie e della specie sulla natura.
E’ così che, verso le tre di pomeriggio, abbiamo attaccato una chiesa all’angolo tra le calles Callao e Tucumán, in pieno centro di Buenos Aires, con bombe di vernice, pietre e barricate con pneumatici dati alle fiamme ed altri oggetti trovati sul posto.
S’è lasciato uno striscione con la seguente scritta:
NI DICTADURA, NI DEMOCRACIA, VIVA LA ANARQUIA
Il tutto è durato meno di 10 minuti, ma quando è giunta la polizia i compagni s’erano già dispersi, senza alcun problema e di fronte alla sorpresa di questi subnormali, felici per mantenere viva la fiamma di tanti combattenti che hanno fatto della sovversione la loro prassi quotidiana.
Non vorremmo lasciarci scappare quest’occasione per salutare tutti i nostri compagni prigionieri in diverse regioni del mondo: in Argentina Diego, La Galle, Leandro e tanti altri ancora… Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel finora sequestrati dallo Stato cileno… tutti i prigionieri in guerra e quelli che giorno per giorni affrontano il nemico per le strade e con tutti i mezzi alla loro portata.
In vendetta per Mabel Guerra assassinata da un prefetto nella villa 31, per LucianoArruga desaparecido dopo esser stato rinchiuso e torturato nel commissariato di Lomas delMirador, per Luciano Gonzáles desaparecido dopo la repressione a Corcovado, in ricordo del compagno Lambros Fountas caduto in combattimento con la polizia greca, il compagno Mauricio Morales, il compagno Diego Ríos in fuga insorgente e burlandosi delle autorità cilene…
Solidarietà ai prigionieri in Sciopero della Fame nella Unidad Penitenciaria de La Plata.
Per la distruzione dello Stato, i suoi difensori ed i suoi falsi critici.
Contro la democrazia, contro la dittatura, per l’anarchia, per la libertà.
p.s.: Non abbiamo scelto la chiesa come punto da attaccare per la semplice analisi del “sostegno al golpe militare”, ma per essere un’altra entità da distruggere, entità che trascende le forme di governo che si danno in un determinato tempo.