dalla stampa argentina del 30 marzo 2010
Un’altra bomba è stata posta in una filiale del Banco Nación,
stavolta in un bancomat tra Lavalle e Florida. Due settimane fa, un
simile attacco alla filiale di Belgrano ed in febbraio è stata
attaccata la sede tra Corrientes e Uruguay. In nessuno dei casi ci
sono stati feriti, ma danni materiali. La polizia ha segnalato che è
stato trovato uno scritto con critiche rivolte ai Kirchner e Macri (i
Kirchner, marito e moglie, presidenti della repubblica argentina;
Mauricio Macri governatore della città di Buenos Aires – ndt).
L’esplosione di oggi ha distrutto la facciata dell’edificio, danneggiandone la
volta. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e agenti della
Policía Federal, i quali cercano di stabilire se vi siano
legami tra gli attacchi.
Quest’attacco se l’è aggiudicato un gruppo denominato “Pandilla
Vandalika Teodoro Suárez”*, che in un volantino ha
criticato l’amministrazione kirchnerista ed il governatore Macri.
“Per l’accelerazione della caduta, la liberazione dei prigionieri,
l’esecuzione dei carcerieri e dei poliziotti, fuori Makri ed il suo
stato di polizia” si afferma nel volantino.
Lo scritto trovato esprime che “con questo pretendiamo contribuire
alla distruzione del denaro e della società che lo alimenta,
carceraria, poliziesca, capitalista ed alienante, per questo bisogna
far saltare ognuno dei suoi pilastri che la mantiene in piedi. Per
quanto cerchino di rinforzarsi e di rendersi inviolabili, lasciano
sempre delle fessure in cui entrare per attaccare e poi scomparire.”
Da fonti di polizia si segnala che l’ordigno era costituito da una
specie di estintore, riempito di esplosivi.
ndt – *Su Teodoro Suarez in italiano: Osvaldo Bayer, “Gli anarchici espropriatori“,
capitolo “I ribelli di Jacinto Arauz“, Archivio Famiglia Berneri