fonte: Archivo Paulino Scarfò
La notte del 23 marzo abbiamo collocato un ordigno in un van di lusso nella colonia Polanco, in Messico D.F. L’ordigno ha funzionato alla perfezione.
Questo nuovo attacco è il secondo in questo lussuoso quartiere, pieno di bar per ricchi e despoti guaruras, auto da lusso ed un ambiente deprimente, dopo che nel settembre scorso un gruppo di liberazione animale ha collocato ed ha fatto esplodere un bomba contro la catena di negozi MaxMara.
Pertanto, i ricchi non avranno pace nei loro quartieri, perché ci sono persone disposte a condurre la guerra fin nei loro territori. Burlandosi bellamente del controllo della polizia, abbiamo attaccato le loro proprietà. Terrorizzandone le notti di tranquillità e di festa. Vogliono continuare a mantenere il loro status sociale, sfruttando, reprimendo, vivendo a loro piacimento mentre milioni di persone sono in condizioni di povertà? Vogliono la guerra? E noi gli diamo la fottuta guerra!
Bruciare un’auto è un riflesso della nostra ira e dell’odio contro quelli che distruggono il pianeta, contro l’inquinamento generato dalla produzione di auto e l’alienazione del capitale che gira attorno alla loro fabbricazione e compravendita, contro l’imposizione della inamovibilità con i mezzi propri (a piedi o in bicicletta).
L’auto impone anche il non bisogno del consumismo: quanto hai così vali in questa società della mercificazione. La natura è stata e continua ad essere la più danneggiata dalla produzione di auto e dal loro uso.
Gli attacchi continuano, per la propagazione del sabotaggio e dell’azione offensiva è iniziata la nostra insurrezione, il fuoco liberatore minaccia le loro strutture, la vendetta sarà terribile!!!
Una parte di questa società ha l’assoluto interesse a che l’ordine continui a regnare; l’altra, a che tutto crolli ed il più presto possibile. Decidere da che parte stare è il primo passo. Ma sui due fronti ci sono i rassegnati, vera base dell’accordo tra le parti, i beneficiati dall’esistente ed i suoi falsi critici. Sui due lati, anche nella nostra vita, che è l’autentico luogo della guerra sociale, nei nostri desideri, nella nostra determinazione così come nelle nostre piccole e quotidiane sottomissioni.
Contro tutto questo bisogna ricorrere alle armi corte, per sostenere finalmente un duello a morte con la vita.
(ai ferri corti, opuscolo anonimo)
Contra el estado y el capital… Guerra social en todos los frentes
Brigada de acción incendiaria – Compañero Mauricio Morales