fonte: Archivo Paulino Scarfò
Solidarizzando con l’appello alle Giornate di Agitazione Anticarceraria per i
compagni prigionieri in Messico ed in tutto il mondo (dal 1 al 12
febbraio) lunedì 8, verso la mezzanotte, abbiamo attaccato una
Indumotora della multinazionale Subaru, dove si vendono e si riparano
auto e camion, a Santiago del Cile.
Approfittando dell’oscurità della notte e della mancanza di videocamere,
abbiamo forzato una finestra ed abbiamo gettato del combustibile
all’interno di un ufficio, lasciando anche stracci di cotone per poi
dare l’avvio all’incendio in maniera diretta. Per alcuni secondi
abbiamo contemplato il rapido avanzamento del fuoco, poi siamo
spariti senza lasciare tracce.
Di fronte all’avanzata della civilizzazione, che inseparabilmente porta
morte e distruzione per gli esseri e per l’ambiente, non possiamo
restare indifferenti, vedendo come gli sfruttatori ci assassinano
giorno per giorno. L’industria delle macchine (in questo caso di auto
e camion) è una delle grandi responsabili della distruzione
della Terra, estraendo combustibile per alimentare i veicoli,
asfaltando ed uccidendo il suolo per costruire le strade ed inquinare
l’aria e l’acqua.
L’ideologia antropocentrica per la quale l’essere umano è padrone della
Terra e che quel che si trova in essa è per il suo beneficio è
ciò che attacchiamo simbolicamente. Incendiamo parte di questa
maledetta officina e al contempo diamo fuoco alle schifose basi
ideologiche di dominio. Attentiamo contro l’autorità che cerca
di addomesticarci.
Il fuoco è riuscito a distruggere con sicurezza un ufficio del
primo piano, ma presumiamo che i danni siano maggiori per la quantità
di agenti di polizia che si trovavano sul posto il giorno seguente e
per la paralisi delle attività durante tutto il martedì
nell’officina.
Quest’azione è in solidarietà ai compagni prigionieri in Messico:
Víctor Herrera, Emmanuel Hernández, Socorro Molinero e
con una speciale complicità ad Abraham López, mentre ai
delatori vanno i nostri più profondi odio e disprezzo. Una
dedica speciale anche ai compagni che sono passati all’attacco contro
l’autorità ed il dominio nel territorio messicano. A
continuare fermi in questa guerra, coraggio perché ci
riconosciamo in ogni azione insorgente.
Seguendo il tema dell’appello -solidarietà ai prigionieri del mondo-
salutiamo affettuosamente Marco Camenisch prigioniero in Svizzera,
Jonatan, prigioniero in Svezia, Sergio Stefani e Leonardo Landi,
prigionieri in Italia, Gabriel Pombo Da Silva, prigionieri in
Germania, e Axel Osorio, prigioniero in Cile. A voi, un caloroso
abbraccio di guerra.
Diego Ríos: compagno, la tua fuga è una prassi
antiautoritaria e un costante attacco contro le carceri e le gabbie e
per questo ti rivendichiamo e ti incoraggiamo. Fuggi, compagno, sii
invisibile dinanzi agli sbirri che ti stanno cacciando.
“E’ ora di agire, nella quotidianità con i nostri affini, per la
distruzione della società carceraria e di qualsiasi tentativo
sociale di riformare questo schifoso sistema di morte. La solidarietà
non deve mai essere uno slogan vuoto, ma un’azione quotidiana di
scontro con il potere ed un costante appoggio ai fratelli sequestrati
in questa guerra a morte.”
Mauricio Morales
Banda Salvaje e Insurrecta en Guerra Contra la Dominación