Perquisizioni ed arresti in ambienti anarco-insurrezionalisti

Bologna, 6 aprile – Oltre trecento uomini impegnati in sedici città, dall’Emilia alla Puglia e alla Campania, in una operazione anti-terrorismo, partita da Bologna, che ha nel mirino militanti anarco-insurrezionalisti. La polizia del capoluogo emiliano ha condotto dalle prime ore del giorno sessanta perquisizioni nei confronti di esponenti dell’ala insurrezionalista del movimento anarchico. I provvedimenti sono eseguiti nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, svolta dalla Digos del capoluogo felsineo e dalla direzione centrale della Polizia di Prevenzione (Ucigos).
Molotov e raid incendiari. L’inchiesta parte da lontano, dal 2009, ed è stata aggiornata fino alla fine del 2010, con recenti fatti. Riguarda, per esempio, campagne anarchiche di pubblicistica ma anche episodi come quelli contro il centro di identificazione ed espulsione di Bologna, l’Unicredit (per una campagna ambientalista, perché finanziatrice di Impregilo), contro l’Eni (per le attività in Paesi sottosviluppati).
Cinque arresti e altre sette misure cautelari. Nel mirino i frequentatori del circolo bolognese “Fuoriluogo”, che è stato oggetto di sequestro penale. La Digos ha eseguito 12 misure cautelari disposte dal Gip del capoluogo: si tratta di cinque arresti e sette misure di obbligo o divieto di dimora, per episodi di eversione, danneggiamenti, incendi e altri reati. Fermato un sospettato per l’attentato incendiario alla sede dell’Eni. E’ finito in carcere per attentato per finalità terroristiche. E’ stato incastrato da una intercettazione telefonica, da cui si evinceva che il giovane avesse a che fare con il raid all’Eni.
Secondo gli inquirenti il gruppo aveva dato vita a un sodalizio interessato ad aggredire “antagonisti” politici e sociali, individuati nelle forze di polizia, in centri di potere economico (banche ed altre aziende), in esponenti di opposte formazioni politiche, in simboli di politiche governative avversate (Centri per l’identificazione ed espulsione). Il peso della misura cautelare dipende dal presunto ruolo giocato nell’associazione: in carcere è finito chi è ritenuto essere promotore del sodalizio, mentre gli altri, che hanno avuto una misura più lieve, sono considerati semplici partecipi.
“Associazione per delinquere con finalità eversiva”. Gli indagati sono accusati di appartenere ad una associazione per delinquere aggravata dalla finalità eversiva, diretta al compimento di azioni delittuose di natura violenta contro persone e cose, realizzate a Bologna: nei giorni scorsi in città un raid incendiario contro uffici commerciali dell’ENI e dell’IBM.
Operazioni in 16 città. Sono oltre 300 gli uomini della Polizia di Stato impiegati nell’operazione. I provvedimenti vengono eseguiti, oltre che a Bologna, anche nelle città di Ferrara, Modena, Roma, Padova, Trento, Reggio Calabria, Ancona, Torino, Lecce, Napoli, Trieste, Genova, Teramo, Forlì, Ravenna e Milano: questo perché il gruppo bolognese aveva contatti con altre realtà tramite una rivista clandestina, “In vece”. In tutta Italia è stato sequestrato materiale ritenuto interessante.

fonte:  agenzia italiana, 06.04.11

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