(es/it) Texto por Mauricio Morales Duarte (Skuludis, Tzifkas, Dimtsiadis, Tsilianidis)

Compañeros, no fue solo un momento. No pasó y se fue. No fue olvidado. Deja algo detrás. Cuando las negaciones se traducen en decisiones conscientes y éstas a su vez en acciones y las mismas acciones en actuaciones salvajes. No en un evento con un comienzo y un fin, ni en una perdida trágica, sino en una linterna. Linterna que con gran coraje va a alumbrar nuevos círculos revolucionarios, nuevos cuerpos que convierten en práctica la desobediencia y no son seducidas por vidas artificiales, nuevos senderos donde sembrar el caos y realizar aquello que tan impacientemente proponemos. Además, algo siempre queda. Dicen que las ideas son indelebles. Aquí, y allí y en todas partes. No solo vosotros, no solo nosotros, todos. Todos y para siempre. Todavía tenemos camino por delante.

Compañero, miles de kilómetros se pueden interponer y muchos mares nos separan. Y sin embargo con tu recuerdo cogemos fuerza y nos llenamos de coraje porque has caído por algo tan común: la destrucción de este mundo.

Puesto que el presente está enfermo y no ha sido infectado por alguna enfermedad que se ha extendido en su ser. Cayo enfermo en su creación, además, ésta por si sola infectó a sus creadores con el virus de la sociedad, de la evolución social, de la imposición de grupos por encima de otros grupos y de personas por encima de personas, de las relaciones encadenadas de poder.

Por eso con tu muerte hicimos que nuestros pasos de guerra se convirtieran en una continuación de los tuyos. tiros de gracia a la creación social. Hasta que cada uno por si solo, y todos juntos, compañeros que han pasado y compañeros que vendrán, cerraremos con satisfacción los ojos de su cuerpo sin alma.

Por eso desde otra esquina del planeta, desde algunas celdas de Grecia una noche como esta con nuestros pensamientos hacia tí, antes de dormir abrazamos el caos.

La estrella de Mauri alumbra nuestra lucha

Skuludis Yanis                                                                      Tsilianidis Mpampis

Tzifkas Sokratis                                                                    Dimtsiadis Dimitris

Carceles de menores Avlona Carceles de Koridalos

 

22 de Mayo 2011

MAURICIO MORALES DUARTE 1982-2009

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Testo per Mauricio Morales Duarte (Skuludis,Tzifkas,Dimtsiadis,Tsilianidis)

Compagni, non è stato solo un momento. Non è qualcuno che c’è stato e se n’è andato. Non è stato dimenticato. Lascia qualcosa. Quando le negazioni si traducono in decisioni coscienti e queste a loro volta in azioni e le stesse azioni in comportamenti selvaggi. Non è un evento con un inizio ed una fine, né una tragica perdita, bensì una lanterna. Una lanterna che con gran coraggio illuminerà nuovi circoli rivoluzionari, nuovi corpi che convertono in pratica la disobbedienza e non sono sedotti da vite artificiali, nuovi sentieri in cui seminare il caos e realizzare quel che tanto impazientemente proponiamo. Inoltre, qualcosa resta sempre. Dicono che le idee sono indelebili. Qui e lì ed in ogni dove. Non solo voi, non solo noi, tutti. Tutti e per sempre. Abbiamo ancora della strada da fare.

Compagno, migliaia di chilometri si possono frapporre e molti mari ci separano. E tuttavia con il tuo ricordo prendiamo forza e ci riempiamo di coraggio perché sei caduto per qualcosa di così comune: la distruzione di questo mondo.

Considerato che il presente è malato e non è stato infettato da qualche malattia che s’è diffusa sul suo essere. S’è ammalato nella sua creazione, la quale da sola ha infettato i suoi creatori con il virus della società, dell’evoluzione sociale, dell’imposizione di gruppi su altri gruppi e di persone su persone, di relazioni incatenate di potere.

Per questo con la tua morte abbiamo fatto sì che i nostri passi di guerra si convertissero in un prolungamento dei tuoi: colpi di grazia alla crerazione sociale. Fino a che ciascuno da sé, e tutti insieme, compagni che sono passati e compagni che verranno, chiuderemo con soddisfazione gli occhi del suo corpo senz’anima.

Per questo dall’altro angolo del pianeta, da alcune celle della Grecia, una notte come questa con i nostri pensieri rivolti a te, prima di dormire abbracciamo il caos.

La stella di Mauri illumina la nostra lotta

Skuludis Yanis                                                                      Tsilianidis Mpampis

Tzifkas Sokratis                                                                    Dimtsiadis Dimitris

Carcere minorile di Avlona Carcere di Koridallos

 

22 maggio 2011

MAURICIO MORALES DUARTE 1982-2009

 


 

 

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