Lo scoop del MessageROS: la pista umbra dell’agguato ad Adinolfi

tratto da anarchaos.org

Apprendiamo dal noto cantastorie della corte di Procura e ROS perugini, Italo Carmignani, sull’edizione umbra del MessageROS, giornalaccio portavoce da sempre delle tesi della Procura contro gli anarchici, che le indagini sul caso Adinolfi punterebbero sull’Umbria.

Da due giorni consecutivi il giornale apre in prima pagina con un articolo che contiene le veline dei carabinieri. Si tratta di un caso senza precedenti, in cui otto compagni vengono inseriti, nome e cognome, come i responsabile della gambizzazione di Genova nonostante non siano nemmeno indagati.

Si tratta di due compagni arrestati nel 2009 per un presunto tentato sabotaggio alla linea ferroviaria Orte-Ancona e di sei loro compituati che erano rimasti a piede libero. Le fonti del MessageROS parlano di materiale, guarda caso decriptato solo ora, trovato nel computer degli indagati sequestrati tre anni fa. Materiale che, secondo Carmignani, conterrebbe il progetto della Federazione Anarchica Informale dei succesivi tre anni.

Visto che è la prima volta che un giornale da nomi e cognomi di compagni non ancora arrestati, invitiamo a tenere alta la guardia. Il pm gurda caso pare che sia Manuela Comodi. La stessa delle operazioni anti-anarchiche, in Umbria, del 2007 e del 2009, e a livello nazionale, delle perquisizioni di poche settimane fa contro i compagni di Culmine. La stessa del caso Meredith. Non abbiamo i soldi di Sollecito nè le “ponze” a stelle e strisce di Amanda, ma sappiamo bene di cosa è capace di tirare fuori dal cappello la corte dei miracoli della Procura di Perugia e dei ROS perugini, soprattutto quando il giocoliere è la dottoressa Comodi.

Allerta compagi.

 

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